Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Cuore di cane

Pochi cani sono così adorabili e coccolosi come i San Bernardo. Il loro carattere equilibrato, mite e docile, la loro mole e la loro irresistibile simpatia li rendono perfetti come compagni per la Pet Therapy. Per incontrarli occorre andare alla Fondazione Barry nel Canton Vallese

Qua la zampa. Comincia l'avventura con il cagnone delle montagne
Qua la zampa. Comincia l’avventura con il cagnone delle montagne

 

Il San Bernardo, il cane nazionale svizzero, ha un cuore d’oro. Ama gli esseri umani e ha bisogno del loro contatto. In passato salvava le persone seppellite sotto le valanghe, oggi è diventato un terapeuta. Dall’inizio dell’estate 2012 la Fondazione Barry (la fondazione che gestisce gli allevamenti a Martigny e sul Passo del San Bernardo, nel Cantone Vallese) ha puntato su una terapia assistita con l’aiuto dei cani e organizza campi di diversi giorni per adolescenti con difficoltà di comportamento e persone affette da disabilità. 

Un “grosso” aiuto

Insieme al guinzaglio
Insieme al guinzaglio

Studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia della terapia assistita da animali e i cani sono considerati particolarmente appropriati, tenuto conto del loro stretto rapporto con gli esseri umani. Per la sua natura mite e paziente, il San Bernardo è particolarmente adatto per questo compito e in qualità di “assistente” per trattamenti terapeutici, perpetua la lunga tradizione di soccorritore dei cani dell’Ospizio. I campi terapeutici con i San Bernardo si rivolgono a bambini con difficoltà di comportamento e a giovani affetti da disabilità fisiche o psichiche.

Urs Lüscher è il responsabile del progetto: “I campi già tenuti dimostrano che i San Bernardo influenzano positivamente il comportamento sociale, l’emotività e la mobilità dei partecipanti. I contenuti concreti e lo specifico svolgimento dei campi vengono adattati agli obiettivi fissati dai gruppi di partecipanti”.

Risultati concreti

Prendersi cura di un grosso amico
Prendersi cura di un grosso amico

Durante il soggiorno in uno di questi campi, i giovani non si limitano a coccolare i cani: devono anche e soprattutto svolgere diversi compiti. Imparano così a occuparsi dei San Bernardo, portarli a passeggio, prendersene cura e insegnare loro dei piccoli esercizi. Gli adolescenti affetti da disabilità fisiche traggono grande vantaggio dalle terapie fisioterapeutiche che includono la partecipazione di un San Bernardo, come sostiene Renate Scheibner, sociopedagoga della Fondazione Barry: “Il lavoro intensivo con i Barry aiuta i partecipanti a diventare più equilibrati, ad acquistare maggiore fiducia in se stessi, a rilassarsi, ad assumersi responsabilità e a comunicare con maggiore chiarezza”.  Secondo l’esperienza maturata in tre campi “Il contatto sociale e il lavoro con i cani hanno un effetto molto positivo e completano in maniera ideale la medicina classica”.

LEGGI ANCHE  Gli italiani e la vacanza: più turisti, meno viaggiatori

Maggiori info su: www.fondation-barry.ch

(04/11/2013)

 

Condividi sui social: