
A Gravina in Puglia, in provincia di Bari, ha debuttato il neonato consorzio turistico “Gravina in Murgia”, frutto della sinergia tra Comune, Diocesi, associazioni locali e degli imprenditori che hanno scelto di investire nell’iniziativa, in termini di risorse e competenze.
Il progetto di marketing del territorio fa leva sui punti di forza della località pugliese: la storia e la cultura, il paesaggio e la natura, le Chiese e le opere d’arte, lo sport, il folclore e i prodotti tipici. Il presidente del consorzio, Nicola Lavenuta, insieme ai suoi collaboratori, ha anticipato le finalità strategiche del consorzio, auspicando la collaborazione reciproca nel rispetto dei ruoli e sollecitando l’attenzione del Municipio, in materia di programmazione territoriale, presentando un piano triennale di attività, per promuovere il brand Gravina in Puglia.
L’assenza della Confcommercio locale
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Nel corso della serata di presentazione del consorzio sono intervenuti, a nome della diocesi il novello pastore mons. Giovanni Ricchiuti, il sindaco, l’assessore al turismo, il presidente del Consorzio, e altri rappresentanti istituzionali, a livello provinciale, regionale e territoriale. Una nota, forse, un po’ stonata, giunta a margine della serata. La dissociazione della Confcommercio locale, che ha deciso di non aderire e disertare ogni possibilità, al momento, di collaborazione.
Un consorzio, insomma, che nasce monco, perché privo di una rappresentanza di categoria e imprenditoriale molto radicata sul territorio. Il cammino comunque è appena iniziato. Bisogna dare tempo al tempo, purché siano chiari gli obiettivi che si vogliono e si devono raggiungere in quello che deve essere lo sviluppo armonico, globale ed integrale di una città, ricca e vogliosa di riscattarsi.
(20/02/2014)
Verso la candidatura Unesco
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“L’iniziativa sarà sostenuta con lealtà e convinzione, perché va a colmare il vuoto di cultura della recettività che ha sin qui caratterizzato in larga parte il settore”, ha commentato l’assessore al turismo e al marketing territoriale, Sergio Varvara che nell’ultimo anno e mezzo ha coordinato il tavolo di lavoro dal quale è scaturita la nascita del consorzio. Per il primo cittadino, Alesio Valente, “la strada intrapresa è quella rispondente alla necessità di unire e porre in dialogo costante i protagonisti dello sviluppo del territorio, secondo un obiettivo da noi sempre perseguito”.
Finalità alla cui realizzazione si lavorerà, ha aggiunto Valente, “definendo insieme al consorzio una serie di misure e azioni da adottare per facilitare percorsi di crescita certo economica ma anche e soprattutto culturale: valuteremo il ricorso a strumenti in grado di consentire il superamento di antiche criticità, ad esempio all’interno del centro storico, per aiutare i gravinesi a vivere meglio, a rendersi artefici di nuove possibilità occupazionali e a essere pronti a contribuire a cambiare il volto di una città che forte della propria storia e delle proprie ricchezze artistiche, culturali ed antropologiche vuole candidarsi con orgoglio a diventare patrimonio mondiale dell’Unesco”.
Infatti, sono in corso da circa un anno relazioni e incontri con il ministero ai beni culturali, i rappresentanti Unesco, gli amministratori del Comune di Matera – città già patrimonio dell’umanità dal 1993 – per allargare la fascia di comprensione, includendo la città di Gravina, in quel patrimonio di interesse mondiale fondato sui comuni habitat rupestri che caratterizzano le due zone.