Pompei è una grande vetrina internazionale che negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé più per la mala gestione che per la straordinarietà del suo patrimonio archeologico. La notizia di oggi è di segno positivo: l’inaugurazione di tre gioielli appena restaurati. Si tratta delle domus di Marco Lucrezio Frontone, Romolo e Remo e di Trittolemo inaugurate dal ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini nella sua visita agli scavi. Il ministro, riferisce l’Ansa, ha voluto pagare il biglietto di ingresso per sé e per le persone del suo staff, emulando il cancelliere tedesco Angela Merkel in visita agli scavi qualche giorno fa come una “normale” turista.
Scendendo nei dettagli proviamo a descrivere e presentare, con notizie storiche e attraverso le foto della Soprintendenza Speciale Archeologica di Pompei Ercolano i monumenti che torneranno ad essere meta di visitatori e resteranno aperti per Pasqua.
In base a iscrizioni elettorali trovate sulle mura di vincolo si è ipotizzato che il proprietario di questa domus sia stato l’edile Marco Lucretius Fronto, ritenuto da alcuni parente del poeta Lucrezio. Si tratta di una casa ad atrio con la consueta sequenza di ingresso atrio tablino. A sinistra dell’entrata vi era la stanza dello schiavo portinaio; a destra si accede al triclinio invernale, decorato in IV stile con quadri raffiguranti Teseo con Arianna e Venere che fa la toilette. Alle spalle del tablino, le cui pareti presentano una esuberante decorazione tra i più bei esempi di tardo terzo stile, con al centro quadri con soggetti mitologici (il trionfo di Bacco e Arianna da un lato e Venere e Marte dall’altro), s’apre un cortile che introduce al giardino ed al portico con altri ambienti tra i quali un triclinio estivo.
Ricca e sontosa la dimora di Trittolemo
Situata di fronte alla Basilica e confinante col Santuario di Apollo, la casa di Trittolemo già nel II sec. a.C. era una sontuosa domus a due atri e due peristili, composta da un settore di rappresentanza e da uno privato. Presenta atrio tuscanico pavimentato da un battuto di scaglie di marmo con al centro l’impluvio; tramite due gradini si passa direttamente nel peristilio con dodici colone rivestite di stucco rosso e bianco. Sul portico del peristilio si aprono gli ambienti di rappresentanza, di cui uno si presenta come un’ampia sala con affreschi di IV stile con quadretti di amorini intenti in varie occupazioni, posti al di sopra di uno zoccolo a finto marmo. Della decorazione del triclinio faceva parte il celebre affresco di Trittolemo che dà il nome alla casa. L’esedra rappresenta l’ambiente più importante della casa.
Info su: www.pompeiisites.org
(17/04/2014)
La Lupa che allatta i due gemelli
La domus di Romolo e Remo si trova in uno dei quartieri prestigiosi della città antica, nei pressi di una delle porte urbiche e vicino al foro e a importanti santuari.
Presenta un impianto tipico delle case aristocratiche dell’epoca e il nome deriva da un affresco ritrovato in uno degli ambienti della dimora in cui è raffigurata la Lupa che allatta Romolo e Remo, poi distrutto nel bombardamento degli Alleati del 1943.
Il peristilio (giardino colonnato) presente un bell’affresco con scene di giardino esotico ricco di animali e cosiddetto “Paràdeisos”.