Un museo archeologico che raccoglie i reperti più importanti dell’antica Medma, la città magno greca del V-IV secolo a.C. sulle cui fondamenta poggia l’attuale Rosarno (Reggio Calabria).
È il “Museo Archeologico Medma” inaugurato nella cittadina calabrese alla presenza, tra gli altri di Salvatore Settis, archeologo di fama mondiale, professore emerito della scuola ‘Normale’ superiore di Pisa e presidente del Consiglio Scientifico del Museo del Louvre di Parigi, nato proprio a Rosarno, dove ha dedicato numerosi studi all’antica città-stato scoperta all’inizio del ‘900 dall’archeologo Paolo Orsi che, in due diverse campagne di scavo sulla collina di Nolio Carozzo e nell’area di Pian delle Vigne, riportò alla luce migliaia di preziosi reperti tra cui raffinati oggetti votivi di terracotta e metallo in seguito esposti in tutto il mondo.
“L’apertura del Museo archeologico Medma – ha commentato Salvatore Settis– rappresenta per me un fatto molto importante non solo per la tutela e il recupero della memoria storico-archeologica che questo rappresenta, ma anche a livello personale. Infatti è proprio nella mia città, Rosarno, sorta sull’antica Medma, che ho iniziato a fare i miei primi scavi. Mio nonno poi, Leonardo Megna, conosceva Orsi e c’è quindi un filo rosso che mi lega a questo sito. Per questo ci tengo particolarmente a essere presente all’inaugurazione”.
Un richiamo per i turisti e per gli stessi cittadini
Settis plaude quindi al lavoro portato avanti dall’amminsitrazione di Rosarno guidata dal sindaco Elisabetta Tripodi e dalla Soprintendenza che “ha lavorato bene“. E, prosegue l’archeologo, “nonostante la cultura nel nostro Paese non viva certamente in questo periodo un momento particolarmente positivo, la Calabria attraversa invece un momento fortunato” di cui anche l’apertura del Museo Medma è segno. Una struttura che potrebbe anche portare nuovo sviluppo e turismo in Calabria. “Dipenderà da come verrà gestito il museo – dice Settis – se si saprà procurare la massima attenzione e soprattutto se lo si farà con orgoglio civile, i turisti arriveranno“.
Settis si augura infatti che l’apertura del nuovo polo “serva soprattutto perché i cittadini si riconoscano nel museo e sviluppino un senso di orgoglio e tutela che li porti anche a decidere di consegnare al museo, per farne fruire la collettività, le decine di reperti che spesso a Rosarno affiorano dal terreno e che le persone si tengono in casa”.
Info: www.comune.rosarno.rc.it/comune/Museo_Medma.html
(23/04/2014)