Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Milano, le dame del Pollaiolo sono arrivate

Aperta fino a metà febbraio la mostra che riunisce, al museo Poldi Pezzoli, quattro ritratti femminili concessi in via eccezionale in prestito da Berlino, Firenze e New York. Si aggiungono al quadro già icona della collezione

Le quattro dame di profilo nel manifesto della mostra
Le quattro dame di profilo nel manifesto della mostra

Le dame del Pollaiolo sono arrivate. Tre grandi esempi di pittura quattrocentesca si aggiungono al Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo, già nella collezione del museo Poldi Pezzoli di Milano, e diventano il fiore all’occhiello di una mostra sulla pittura e l’arte di bottega del Rinascimento. Sono prestiti eccezionali, tele delicate che portano sulle spalle mezzo secolo di vita: il Ritratto di giovane donna berlinese, della Gemäldegalerie, l’opera, con lo stesso titolo ma il soggetto diverso, del Metropolitan Museum of Art di New York e la dama fiorentina della Galleria degli Uffizi. Insieme alla tela già presente nella collezione del Poldi Pezzoli, il quartetto di nobildonne viene esposto, fino al 16 febbraio, con una selezione di opere di Antonio e Piero del Pollaiolo, disegni, dipinti, opere di oreficeria e scultura. E’ una rassegna piccola, ma importante, voluta dal Poldi Pezzoli e dalla fondazione Bracco, in anteprima rispetto ai progetti che il museo presenterà al Padiglione Italia di Expo 2015.

Il Pollaiolo e percorsi cittadini

Piero del Pollaiolo, Ritratto di giovane donna, 1465 © Berlino, Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin, Preußischer Kulturbesitz
Piero del Pollaiolo, Ritratto di giovane donna, 1465
© Berlino, Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin, Preußischer Kulturbesitz

La mostra “Le dame del Pollaiolo. Una bottega fiorentina del Rinascimento” è stata annunciata insieme a molte iniziative collaterali. Il museo propone percorsi per le scuole e laboratori per famiglie, conferenze e un simposio internazionale il 15 gennaio 2015. Di nuova ispirazione gli “shooting fotografici” lanciati in collaborazione con il Comune di Milano. I fotografi Massimo Zingardi, Maria Mulas, Giovanni Gastel, Maki Galimberti e Neige De Benedetti metteranno sotto l’obiettivo donne comuni, in set dedicati, come il museo nazionale della Scienza e della Tecnica, palazzo Morando, piazza Gae Aulenti. Gli scatti si potranno vedere on line, sui canali social del museo e su quelli de La 27ora e una selezione delle immagini andrà a costituire una seconda mostra, annunciata all’Urban Center in galleria Vittorio Emanuele II, tra il 15 dicembre e 15 gennaio prossimo. Il Comune di Milano prevede anche un itinerario artistico lungo le collezioni cittadine che presentano altri esempi di ritratti di volti femminili. Inoltre, sono stati annunciati sconti a serate e spettacoli teatrali per i visitatori della mostra.

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Una bottega fiorentina nel Rinascimento

Piero del Pollaiolo, David vincitore, 1465 -1470 circa ©Berlino, Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin, Preußischer Kulturbesitz
Piero del Pollaiolo, David vincitore, 1465 -1470 circa ©Berlino, Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin, Preußischer Kulturbesitz

Le quattro dame storicamente sono attribuite alla firma generica dei Pollaiolo, anche se i critici, oggi, ne riconoscono la paternità al solo Piero. Le opere hanno lo stesso titolo, benché le donne ritratte siano quattro persone differenti e non imparentate. Le analogie dipendono dal modo in cui sono ritratte: tutte di profilo, con pettinatura, gioielli e vestiti importanti, uno sfondo studiato per mettere in risalto la figura, un’ode alla femminilità. Il pubblico potrà ammirarne affinità e differenze nelle quattro opere, bellissime nello studio del volto, ma anche nella rappresentazione dei gioielli e del sontuoso abbigliamento. Siamo in un’epoca in cui, ancora per poco, arte e artigianato vivono un confine sottilissimo e il lavoro dei Pollaiolo è un esempio: Piero molto attivo in pittura, Antonio è pittore, ma anche e soprattutto orafo. Le opere in mostra presenteranno questo quadro articolato del “saper fare”  rinascimentale, con la Croce in argento inciso, ricami, un Crocifisso in sughero, gesso e stoppa dipinti, grande opera di suggestione sempre a firma di Antonio.

Info: www.museopoldipezzoli.it

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