Sono ben 46 le città italiane, alcune delle quali hanno già partecipato a questa selezione e, ora, stanno riprovando nuovamente, che hanno manifestato interesse al bando per la Capitale Italiana della Cultura 2020 entro i termini previsti. Diciotto sono del Sud: Agropoli (Salerno), Alberobello (Bari), Altamura (Bari), Aversa (Caserta), Benevento, Bitonto (Bari), Capaccio Paestum (Salerno), Caserta, Ceglie Messapica (Brindisi), Fasano (Brindisi), Gallipoli (Lecce), Lanciano (Chieti), Ravello (Salerno), Salerno, Telese Terme (Benevento), Teramo, Vibo Valentia, Villa Castelli (Brindisi). Dodici sono i Comuni del Nord: Asti, Bellano (Lecco), Casale Monferrato (Alessandria), Cuneo, Merano (Bolzano), Parma, Piacenza, Pieve di Cadore (Belluno), Reggio Emilia, Scandiano (Reggio Emilia), Tremezzina (Como), Treviso. Otto appartengono al Centro Italia: Ancona, Fabriano (Ancona), Foligno (Perugia), Macerata, Montepulciano (Siena), Pietrasanta (Lucca), Prato, Tivoli (Roma).Otto i comuni delle isole: Agrigento, Catania, Nuoro, Oristano, Messina, Noto (Siracusa), Ragusa, Siracusa.
Termini e selezione per diventare Capitale Italiana della Cultura 2020
Ora le amministrazioni sono chiamate a confermare la propria adesione depositando entro il 15 settembre 2017 un dossier di candidatura con il programma delle attività culturali previste, la struttura incaricata della elaborazione e promozione del progetto, una valutazione di sostenibilità-economico finanziaria, gli obiettivi perseguiti e gli indicatori che verranno utilizzati per la misurazione del loro conseguimento. La validità formale di ogni candidatura e i singoli dossier verranno esaminati da una giuria di sette esperti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti e della valorizzazione territoriale e turistica per selezionare entro il 15 novembre 2017 le dieci città finaliste da invitare a un incontro di presentazione pubblica e approfondimento. La città Capitale Italiana della Cultura 2020 verrà scelta sulla base dei risultati di questi colloqui entro il 31 gennaio 2018. “Sono felice di questa forte partecipazione di tante città”, dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, Comuni grandi e piccoli di tutt’Italia hanno deciso di investire sulla cultura come cardine del proprio sviluppo: è il segno di una nuova consapevolezza che è nostro dovere favorire e incoraggiare il più possibile”.