Forlimpopoli, città natale di Pellegrino Artusi, festeggia il suo illustre concittadino, padre della cucina italiana, con la XXI edizione della Festa Artusiana, dal 24 giugno al 2 luglio. Nove giorni di degustazioni, spettacoli, concerti, incontri, mostre, dove le strade vengono rinominate e i vicoli e le piazze si caratterizzano come veri e propri percorsi gastronomici. Imponenti i numeri di questo appuntamento che festeggia il ventennale: oltre 150 appuntamenti fra laboratori e degustazioni; una ventina di incontri imperniati sulla cultura del cibo; una serie di mostre sul tema del cibo; il coinvolgimento di una sessantina di ristoranti.
La XXI edizione della Festa Artusiana celebra il ventennale della morte dello studioso Piero Camporesi, colui che coniò la celebre frase “l’Artusi ha fatto per l’unificazione nazionale più di quanto non siano riusciti a fare i Promessi sposi”. “Il libro, creando un pubblico, produce lettori che a loro volta lo condizioneranno”. Così scriveva Umberto Eco nel 1964 nel celebre saggio “Apocalittici e integrati”, volume precursore dell’annoso dibattito pro e contro i mezzi della cultura di comunicazione di massa. Un dibattito che ha finito per valicare i confini di altre discipline sino a intersecare il variegato universo della cucina. Oggi sono sempre di più i cuochi protagonisti della scena televisiva e dei social media, i talent dedicati ai dilettanti dei fornelli, gli eventi e i format modellati su quel settore food che promette successi e ribalta pubblica.
Festa Artusiana, la cultura del cibo a convegno
Può la patria natale di colui che ha unito l’Italia a tavola non porre un dibattito su questi temi, incentrati in particolare su due interrogativi: Quanto il manuale di Artusi “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” ha contribuito alla diffusione di una cucina di massa? Come atteggiarsi al sistema cibo oggi, in maniera apocalittica o integrata? Nel ventennale della morte dello studioso forlivese Piero Camporesi, la Festa pone questa riflessione che, stimolata dallo spirito appuntito di Camporesi, riflette a tutto tondo lo stato dell’arte della cultura del cibo. Tema della Festa: “Apocalittici e integrati in cucina”. Se nel libro di Eco del 1964 – a cui si ispira il titolo del convegno – gli apocalittici e gli integrati erano quelli che guardavano al presente (e al futuro) rispettivamente con pessimismo e con ottimismo, nell’attuale quadro della cucina, caratterizzata dalla sovraesposizione mediatica e dalla figura dello chef divo “maître à penser”, gli integrati e gli apocalittici appartengono alle opposte tribù degli entusiasti acritici e dei catastrofisti. Da una parte le apocalissi ambientali e gastronomiche, dall’altra i patiti della tradizione e del chilometro zero. A dibattere il gotha della cultura gastronomica italiana: gli storici Alberto Capatti e Massimo Montanari, la storica della letteratura italiana Elide Casali, gli scrittori Piero Meldini e Giuseppe Lo Russo, il semiologo Paolo Fabbri.
Forlimpopoli sapori da tutto il mondo
Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica che ogni giorno si prodiga per valorizzare l’opera del padre della cucina domestica italiana, in occasione della festa si apre ai tanti visitatori con percorsi di conoscenza e degustazione, insieme ai protagonisti dell’enogastronomia nazionale e internazionale. La Festa Artusiana si conferma crocevia di sapori di diverse parti del mondo. In questa edizione saranno presenti importanti realtà del nostro paese, oltre ad amici artusiani che vengono da oltre confine: i francesi di Villeneuve Loubet patria natale del grande Escoffier e dei Pays Beaujolais con la loro cucina e pasticceria della regione Rhone-Alpes, i croati della cittadina di Rovigno, la cucina catalana di Sils, il mercato contadino della città austriaca di Traun, i cuochi di Manila dove opera Casa Artusi Filippine.
Info: www.festartusiana.it – www.forlimpopolicittartusiana.it