Da giorni l’Italia è in allerta meteo in molte regioni a causa delle continue e abbondanti piogge. Molti esperti chiamano questi eventi “bombe d’acqua” che, per l’intensità con cui la frequenza della pioggia cade in pochissimo tempo, provocano esondazioni di fiumi e torrenti con le conseguenze che tutti conosciamo.
La casa di produzione GinkoFilm, con sede a Venezia, specializzata in cinema documentario su tematiche ambientali e sociali, pone l’accento sugli aspetti evocativi e riflessivi dell’alluvione del 12 novembre 2019 che ha investito la città di Venezia. I veneziani la chiamano “acqua granda” per distinguerla bene dalle maree che da secoli allagano le zone più basse della città lagunare. Fu un evento tra i più disastrosi accaduti a nella città lagunare. Molti ricordano la quantità d’acqua che invase la Basilica di San Marco con danni alle strutture architettoniche e alle opere d’arte.
La peggiore alluvione dopo il 1966
Chi ha avuto modo di abitare a Venezia, conosce l’allerta meteo preannunciata dal suono delle sirene. I veneziani che escono da casa con stivaloni alti fin oltre il ginocchio, i turisti ignari che trovano riparo come possono, le passerelle lungo le calli, in Piazza San Marco, lungo riva degli Schiavoni e altre zone a rischio. In quel giorno fu registrata la peggior inondazione dal 4 novembre 1966. L’acqua arrivò a toccare 187 centimetri alle ore 22,50 del 12 novembre 2019. Eppure nessun veneziano si perse d’animo, un popolo oramai abituato da secoli agli eventi delle maree.
Venezia bella e fragile
In occasione della triste ricorrenza dell’alluvione dove la marea superò il livello di guardia 140 cm per ben quattro volte in una sola settimana, la GinkoFilm riporta nei cinema del Veneto il docufilm del regista e fotografo Giovanni Pellegrini. Si potranno conoscere, attraverso il lavoro del regista, i minuti, le ore, i giorni con cui i veneziani sono stati messi a dura prova ed hanno saputo dimostrare tutta la loro resilienza di fronte ad eventi meteorologici devastanti.
Ecco le parole di Giovanni Pellegrini che testimoniano tutto il dolore per una città bella ma tanto fragile: «Sono nato a Venezia e l’acqua alta ha sempre accompagnato la mia vita. Negli anni ho visto questo fenomeno diventare sempre più frequente e minaccioso, fino alla notte di quel 12 novembre. Il mio studio era completamente allagato e mi ero rifugiato su uno sgabello. In quel momento – ricorda il regista – per la prima volta ho avuto paura dell’acqua. Nei giorni successivi mi sono sentito in dovere di documentare quello che stava accadendo alla mia città»
Eventi per ricordare l’acqua granda
Nei giorni 11 e 12 novembre per ricordare l’acqua granda, scongiurata in questi giorni di intense precipitazioni, dall’azione del MOSE, azionato per la prima volta la mattina del 3 ottobre 2020 si svolgeranno degli eventi.
Sabato 11 novembre alle ore 18 al Conservatorio di Venezia Benedetto Marcello, una delle istituzioni culturali più colpite dall’alluvione, vi sarà una proiezione gratuita del film “La città delle sirene”. La proiezione sarà anticipata da un dibattito. I partecipanti sono: Fabio Moretti presidente del Conservatorio di Musica, Melissa Conn Direttrice di Save Venice, cui si deve il restauro dei volumi, danneggiati dall’acqua; Carlo Santagiustina ricercatore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che ha promosso l’archivio digitale AquaGranda; il regista Giovanni Pellegrini.
Domenica 12 novembre alle ore 19.30 presso la Galleria Franchetti alla Ca’ D’oro vi sarà l’inaugurazione della video installazione “L’antro della sirena” di Giovanni Pellegrini, una visione poetica dell’arrivo dell’alta marea nell’androne della Ca’ D’oro, dove l’acqua del mare spesso invade il prezioso pavimento.
Il regista, assieme a Guido Jaccarino, direttore tecnico di UnisVe, racconteranno al pubblico quanto accaduto in quei giorni drammatici al museo.
Bellezza e fragilità dei territori
Una video installazione – donata alla Fondazione da Ginko Film, in collaborazione con Università degli Studi di Venezia – offrirà ai visitatori della galleria una visione di come l’acqua alta invada gli spazi della Ca’ D’oro. Quest’ultimo è uno degli edifici più antichi della città, il cui piano terra e i preziosi mosaici vengono ricoperti dall’alta marea centinaia di volte l’anno. Una riflessione sulla bellezza e sulla fragilità dei nostri territori è necessaria.
Le commemorazioni per l’alluvione del 2019 proseguiranno con le proiezioni del film “La città delle sirene” nei cinema delle principali città del Veneto. Il film verrà proiettato a Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Verona, Mestre, Lido di Venezia, Montebelluna, Mirano, Bassano del Grappa, San Donà di Piave, Oderzo e Fonzaso. Presentato in anteprima al festival Cinemambiente di Torino, “La città delle sirene” fa riflettere sui sentimenti di rassegnazione e di resilienza dei veneziani, abituati da secoli a convivere con le maree.
Info: www.ginkofilm.it
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