Al Museo del Novecento di Mestre – M9 è di scena la mostra intitolata “Pertini. L’arte della democrazia”, collocata al terzo piano del prestigioso e rinnovato palazzo dalle forme moderne. La scelta di ospitare qui la mostra non è casuale. Il museo, infatti, è nato con l’obiettivo non solo di conservare, ma di offrire uno spazio critico di riflessione sul Novecento, sulla sua eredità e sulle figure che ne hanno incarnato i valori più profondi.
La sua struttura narrativa, basata su tecnologie immersive e linguaggi contemporanei, permette di restituire non solo fatti storici, ma anche visioni, emozioni e principi che hanno guidato le trasformazioni del secolo.

Proprio in questo contesto prende vita “Pertini. L’arte della democrazia”, premiata con la medaglia d’oro dal Presidente Mattarella e aperta al pubblico dal 20 novembre 2025 al 31 agosto 2026, per celebrare uno dei Presidenti più amati della Repubblica Italiana.
Non a caso, un noto cantante gli ha dedicato una menzione singolare in una delle canzoni più popolari degli anni Ottanta del secolo scorso.
La mostra in occasione di alcune ricorrenze
L’esposizione, la più grande mai realizzata in Italia su Pertini, il Presidente partigiano, restituisce la grandezza civile e umana di un uomo che non è mai sceso a compromessi.
La rassegna nasce in occasione di alcune importanti ricorrenze, tra cui l’80° anniversario della lotta per la liberazione dal nazifascismo, il 130° anno dalla nascita di Sandro Pertini e l’80° anniversario del referendum del 1946 che sancì la nascita della Repubblica Italiana.
Difficile immaginare una figura più rappresentativa per esprimere gli ideali di libertà, giustizia e democrazia in un Paese devastato prima dalla dittatura e poi da una dolorosa guerra civile.
Una vita segnata dalla resistenza al fascismo

La vita di Pertini, segnata dalla resistenza al fascismo e da un impegno costante per la libertà, offre ancora oggi un punto di riferimento per comprendere le sfide e le speranze del Novecento.
La presenza di questa mostra all’interno dell’M9 crea un dialogo tra la storia del Presidente e le trasformazioni dell’Italia, permettendo al pubblico di cogliere in modo più profondo l’eredità morale e politica che Pertini ha lasciato al Paese.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo prende avvio dalla preziosa collezione privata donata da Sandro Pertini, oggi conservata al Museo di Savona. Il Presidente stesso scelse e riunì queste opere, acquistandole personalmente, o ricevendole in omaggio da artisti e ammiratori o come doni ufficiali. In mostra vi sono 28 opere di grandi artisti quali Renato Guttuso, Giorgio Morandi, Giò Pomodoro, Mario Sironi ed Emilio Vedova.
Accanto a questi capolavori, il visitatore potrà osservare circa 100 testimonianze del vissuto di Pertini: fotografie originali, documenti inediti, filmati audiovisivi e molti materiali del suo archivio e della sua biblioteca conservati presso la Fondazione di Studi Filippo Turati di Firenze.
Dal Museo nazionale dell’automobile di Torino proviene la sua Fiat 500 rossa, mentre gli oggetti personali del Presidente come la sua famosa pipa e altri pezzi iconici provengono dal Museo Casa Natale Sandro Pertini di Stella (suo luogo natio) e dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso.
Pertini e il ricordo di Alfredino a Vermicino

Visitare la mostra diventa anche un’occasione per riscoprire la personalità di un Presidente spesso percepito come integerrimo rappresentante delle Istituzioni, talvolta severo, ma capace di una profonda empatia. Un episodio rimasto nella memoria collettiva lo mostra con grande chiarezza.
Nel giugno del 1981 Pertini si recò a Vermicino per seguire da vicino i tentativi di salvare il piccolo Alfredino, caduto in un pozzo artesiano. Rimase lì per ore, in silenzio, partecipe dell’angoscia e delle speranze di un intero Paese. Quel gesto, semplice e autentico, rivelò agli italiani un Presidente profondamente umano, capace di condividere il dolore e la fragilità della sua gente. E ancora quando partecipò con entusiasmo ai Mondiali di calcio del 1982 a Madrid nella celebre partita Italia-Germania Ovest.
Incontro ravvicinato con i visitatori
La rassegna può definirsi un continuo itinere, poiché sarà arricchita con ulteriori testimonianze oggettive: in occasione del Festival di Sanremo 2026 verrà esposto lo spartito originale della celebre canzone che Toto Cutugno dedicò a Pertini. Per i Mondiali di calcio del 2026, invece, sarà presentato il Pallone dei Campionati del Mondo 1982, insieme a una selezione di disegni originali di illustri maestri dell’illustrazione, tra cui Silver, Forattini, Vauro, Pazienza e altri.
Il passaggio dal XX secolo al terzo millennio si concretizza in un’installazione interattiva dedicata al leggendario Pertini, sviluppata attraverso l’intelligenza artificiale e realizzata dallo studio Shado, pensata per creare un incontro ravvicinato tra il visitatore e l’amato Presidente.
La curatela della mostra è della direttrice di M9 Serena Bertolucci con lo staff interno del museo, Michelangela Di Giacomo, Livio Karrer, Giuseppe Saccà e con Luca Bochicchio, storico dell’arte, mentre Valentina Frascarolo, direttrice del Museo di Savona, firma, nel catalogo che accompagna l’esposizione, il contributo dal titolo “Il Museo d’arte Sandro Pertini. Andata e ritorno”.
Il Novecento da esplorare in otto sezioni
Sarà anche l’occasione per visitare altre sale del Museo, concepito come un’enciclopedia del XX secolo. Ogni visitatore, infatti, può scegliere il proprio percorso, passando da una sezione all’altra secondo interessi e curiosità.
Il museo si sviluppa su due piani, con otto aree tematiche e oltre sessanta installazioni indipendenti ma collegate tra loro. Ogni sezione si apre con un’installazione immersiva che invita a scoprire il secolo da prospettive sempre diverse.
Le sezioni da esplorare: 1. Come eravamo, come siamo; 2. The Italian Way of Life; 3. Soldi Soldi Soldi; 4. La corsa al progresso; 5. Guardiamoci intorno; 6. Res Publica; 7. Fare gli italiani; 8. Farci riconoscere.
Informazioni: https://www.m9museum.it/ – https://www.casapertinivoltolina.it/
Curiosità

Sandro Pertini Nacque a Stella, in provincia di Savona, il 25 settembre 1896 e deceduto a Roma il 24 febbraio 1990.
Giornalista, partigiano e componente dell’Assemblea Costituente, Deputato alla Camera e Senatore, fino a diventare Presidente della Camera dei Deputati. Nel 1978 fu eletto Presidente della Repubblica Italiana con l’83% dei voti in Parlamento. Gli è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valore Militare. Negli anni ’80 gli è stata dedicata la canzone L’Italiano di Toto Cutugno.
Una sua celebre citazione: «Non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà».
Nel 2025 è stata aperto al pubblico il suo appartamento a Roma, affacciato sulla Fontana di Trevi, denominato Casa Pertini Voltolina, in ricordo del Presidente e della moglie Carla Voltolina, che non volle mai occupare gli appartamenti al Quirinale.
La spiegazione di Carla Voltolina al rifiuto di ricevere il titolo di Presidente della Croce Rossa Italiana. «Penso che sia giusto che la mia persona non venga confusa con quella del Presidente. Gli italiani hanno eletto Sandro, non me. Io non c’entro niente. Per questo vivo cercando addirittura di non far sapere che sono la moglie del presidente della Repubblica. Sono la dottoressa Voltolina, e basta».
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