Galata museo del mare di Genova ha aperto da pochi giorni il terzo piano dell’esposizione permanente, per intero dedicata a emigrazione e immigrazione. Un intervento coraggioso, di questi tempi, che ha trovato nella città di Genova la sua sede più adatta, in ricordo della sua antica vocazione portuale. Il Galata ha scelto di trattare le due facce della medaglia: l’emigrazione degli italiani all’estero e l’immigrazione straniera in Italia, un presente male inteso e tuttora difficile da gestire. “Di solito un museo viene pensato come luogo della conservazione della memoria”, ha detto Maria Paola Profumo, presidente del Galata. “Noi abbiamo voluto parlare del passato anche per meglio affrontare il presente e il futuro”. L’esposizione di 1200 metri quadrati, con documenti, fotografie d’epoca e postazioni multimediali, prova a realizzare l’obiettivo, delicatissimo, di recuperare il senso della storia in questo tema tra i più scottanti.
Emigrazione
Le ricostruzioni, ambientali e tramite fotografie d’epoca, sono al centro della sezione che documenta i viaggi degli italiani oltreconfine: il visitatore viene invitato a immedesimarsi in un migrante ottocentesco e, con passaporto e biglietto di viaggio, si ritrova nella Genova dell’Ottocento e nel piroscafo “Città di Torino”. Il viaggio prosegue fino alle destinazioni più diffuse allora: il quartiere La Boca, fuori Buenos Aires, il Brasile, Ellis Island e New York. Il Galata ha chiesto la collaborazione dell’Ellis Island Immigration Museum per presentare i test psicologici e attitudinali destinati ai migranti: il puzzle, il “cubo di Knox”, le prove di lettura, in italiano e in inglese, dedotte dagli stampati originali. Cisei, centro internazionale di studi sull’emigrazione italiana di Genova, cura una postazione di ricerca informatica con un archivio di due milioni e mezzo di nomi: chi partiva, l’anno e la nave.
Immigrazione
Per l’area dedicata all’immigrazione, le prime immagini sono quelle di Uliano Lucas e risalgono alle ondate di arrivi risalenti ad alcune decine di anni fa. Si scivola poi nella cronaca con il barcone giunto al Galata tra quelli che sono approdati a Lampedusa negli ultimi mesi. Fotografie, filmati, in collaborazione con la redazione del Tg1 sono il punto di partenza per affrontare il tema dell’immigrazione oggi. Gli apparati informatici, le documentazioni statistiche e giornalistiche sono d’aiuto per la sezione “Chi ci ruba il lavoro?”, volta a identificare le diverse fasce, occupazionali e di reddito, ricoperte da stranieri e italiani. Pierangelo Campodonico, curatore, spiega: “La nostra non vuole essere un’enciclopedia dell’emigrazione (…) Il visitatore ha la possibilità di ascoltare le testimonianze dei migranti., sia quelle italiane della grande migrazione ottocentesca, sia quelle straniere dei giorni nostri. Il nostro è un invito a metterci nella pelle dell’emigrante, nella consapevolezza che solo attraverso l’esperienza diretta si passa da numeri a persone”.
(22/11/2011)
Mem: memoria e migrazioni
Galata Museo del mare, allestimento permanente
Genova, Calata De Mari, 1
Orario: da martedì a venerdì 10-18
Info: www.galatamuseodelmare.it