L’aria di Nantes, raggiunta con un’ora e mezza di volo, è duplice: pura e ventosa, apportatrice di naturali aerosol ai polmoni; quindi stimolante e avvolgente, come solo le città di cultura sono in grado di rivelarsi. Non è un mistero infatti come la capitale della Loira Atlantica, già di per se brillante e creativa, sia stata in grado, nell’arco dell’ultimo quinquennio, di affrontare e concludere un’operazione complessa e interessante di notevole spessore culturale.
Percorso artistico che ha avuto inizio nell’anno 2007 e che ha coinvolto parti della città lungo l’estuario del grande fiume; sono state create numerose installazioni artistiche, molte delle quali continueranno a far parte delle attrattive della città anche in futuro. La terza e ultima fase del progetto “Estuaire” si concluderà l’anno prossimo ed è fuori di dubbio che, come già è avvenuto negli anni precedenti, non mancherà di attrarre un grande numero di visitatori.
Pornic e talassoterapia
Non molto distante da Nantes, ecco la cittadina di Pornic, che possiede il pregio di riuscire ad armonizzare, come in un dipinto impressionista, i colori dell’Oceano Atlantico, del cielo, degli alberi e delle pietre. Non va poi dimenticato che già dal 1820 Pornic ha lanciato la moda della balneoterapia; ovvio come la prima clientela sia stata quella che disponeva di adeguate possibilità economiche: l’aristocrazia, l’alta borghesia, nonché artisti di grande fama quali Flaubert e Renoir, che qui dipinse (anno 1892) “la plage de la Noëveillard”. Ora, di fronte a un orizzonte che si incurva drammaticamente, sorge il centro di Talassoterapia Alliance Pornic; acque depurate e riscaldate procurano ai frequentatori i preziosi e indubbi benefici tipici delle naturali immersioni marine.
Il Castello dei Signori di Rais
A Pornic, affacciato sul porto, sorge il Castello dei Signori di Rais, la cui costruzione risale al IX secolo; costruito su uno sperone di roccia che fungeva da torre difensiva contro le invasioni vichinghe, ha avuto in Gilles de Rais (1404-1440) compagno d’armi e finanziatore di Giovanna d’Arco, il suo più illustre proprietario. Non godeva di buona fama, Gilles, tant’è che nel 1697 Charles Perrault pubblica i suoi racconti nei quali si descrive un orrendo personaggio che tortura, sevizia e uccide donne e bambini; secondo tradizione popolare, Perrault si sarebbe ispirato proprio a Gilles de Rais, giustiziato per i suoi delitti nel 1440. Ecco quindi che il maestoso Castello di Pornic diviene il Castello di Barbablù. C’è poi chi sostiene che il vero Barbablù sia stato Enrico VIII d’Inghilterra, che la barba l’aveva di un rosso fiammeggiante. (22/11/11)
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