Sabato 30 luglio il museo della Bambola di Rocca Borromeo, ad Angera, ospiterà quattro nuovi esemplari di di giocattoli d’artigianato storico. Sono le bambole che riproducono, nelle fattezze e nell’abbigliamento, le regine Vittoria, Elisabetta II e Queen Mother d’Inghilterra e Eugenia di Montijio, imperatrice di Francia. La collezione di Angera, già nota per un archivio di 5000 pezzi e l’esposizione di 1500 fra bambole e giocattoli, realizzati dal Settecento ad oggi, acquisisce un ulteriore motivo di attrazione per turisti e famiglie. I manufatti sono stati probabilmente realizzati tra metà Ottocento e il primo Novecento. Spiega Marco Tosa, coordinatore del museo: “Sono bambole create da mani di artigiani esperti, veri e propri artisti e ritrattisti, da ditte specializzate francesi e tedesche, in pochi esemplari, e, per alcuni casi, in esemplari unici. Erano destinate alle piccole eredi dell’alta società, per abituare le future protagoniste della vita aristocratica ad avere consuetudine con le loro Regine, prefigurandosi magari ruoli da damigelle e perché no, da principesse”.
Capolavori di un mondo che fu
Le bambole sono alte alcune decine di centrimetri e appaiono, agli occhi moderni, in piena sintonia con il mondo che favola che la tradizione attribuisce a nobili e famiglie reali. Uno sguardo più tecnico direbbe che sono capolavori di manifattura: volti e fattezze sono studiati in modo da rappresentare fedelmente le regine reali, la cura dei dettagli, dall’abbigliamento ai gioielli, rispettano canoni e ruoli regali, mostrando l’intento educativo e didascalico del giocattolo.
La regina Vittoria, che alcuni attribuiscono ai Pierotti, artigiani di origine italiana, ha testa, avambracci e gambe modellati in cera, occhi azzurri di vetro, capelli veri, applicati a uno a uno, corpo in tela di cotone imbottito e una veste cerimoniale con corona, insegne e manto di velluto bordato d’ermellino. Eugenia di Montjijio, moglie di Napoleone III, ha volto e acconciatura dipinti, ma stupisce anche per l’incarnato del viso e per le rifiniture dell’abito, in damasco di seta.
I giocattoli prima della rivoluzione industriale
Nel museo, le “regine” si affiancano alla già presente collezione di bambole e a giocattoli differenti, come modellini di mobili, negozi in miniatura, accessori domestici e giochi di società. I materiali – legno, cera, cartapesta, porcellana e tessuti – e le tecniche tradiscono il fascino di oggetti realizzati prima della rivoluzione industriale e della fabbricazione in serie.
Il museo si trova nell’ala borromea della Rocca e nello spazio denominato “oratorio”. Si estende per dodici sale e ha, inoltre, sezioni monotematiche distinte: nelle scuderie, per i giocattoli di culture extraeuropee e al primo piano, per gli automi della collezione del Petit Musée du Costume di Tours, di Gisele Peschè. La Rocca borromea, edificio di lontane origini medievali, sarà apprezzata dai visitatori anche per gli arredi d’epoca, alcuni affreschi quattrocenteschi, il giardino e la cornice del lago Maggiore.
(29/07/2011)
Info: tel. 0331 931300