Ci sono città che godono di scarsa fama nel mondo turistico, talvolta per la posizione un po’ defilata, talvolta perché genericamente definite “brutte”, talvolta perché non sono valorizzate adeguatamente le proprie caratteristiche oppure perché si cerca quello che la città stessa non può offrire. La città francese di Mulhouse, in Alsazia, potrebbe benissimo essere compresa in questa categoria. Non lontana ma pur sempre distante dalla ben più celebre Strasburgo e città fondamentalmente industriale con poche parti rimaste del centro storico (belli il municipio rinascimentale e il tempio di Saint-Etienne) non è certo un luogo che inviti alla visita. A meno che…
Stampa, tessuti e auto
A meno che non si punti su un’ottima cucina di impronta franco-tedesca e su quelle che erano le caratteristiche della città: le industrie. Viviamo oggi in un’era post-industriale dove molte fabbriche sono state chiuse o delocalizzate. A Mulhouse -come anche in molte altre città simili- ci si è trovati con grandi aree dimesse da recuperare e alcune di queste sono state trasformate in musei legati alle produzioni storiche. Una di queste era il settore tessile con la produzione e la stampa ed ecco ben tre musei a esso dedicati, in città e nei dintorni. Il Musée de l’Impression sur Etoffes è dedicato alla stampa e conserva oltre sei milioni di campioni, oltre a disegni originali, documenti e macchinari; è ospitato in un palazzo ottocentesco in centro città. A pochi chilometri, a Rixheim, ci sono il museo delle tappezzerie Musée du Papier Peint e il Musée textile a Wesserling. A Mulhouse si sono sempre costruite automobili: Pegeout e Citroen. Oggi se ne costruiscono di meno però rimane alta la passione per le quattro ruote, specie se d’epoca e di classe, come testimonia la Cité de l’Automobile – Musée National – Collection Schlumpf, uno dei più grandi musei di questo genere al mondo creato sulla collezione dell’industriale Fritz Schlumpf, che si estende su oltre 25mila metri quadrati ospitando 400 modelli storici, di prestigio o da corsa.
Binari ed energia
Sempre di ruote si tratta ma questa volta su binari. Mulhouse ospita anche la Cité du Train, il più importante museo ferroviario di Francia e uno dei maggiori d’Europa. I pezzi sono conservati in due vastissimi capannoni. Nel primo, il più grande, locomotori e vagoni sono posteggiati sui rispettivi binari. Nel secondo dei diorami raccontano congiuntamente la storia della ferrovia e della Francia. Abbiamo così il treno dell’Imperatore Napoleone III con i manichini negli abiti e nelle divise d’epoca, oppure una locomotiva a vapore rovesciata su un fianco in seguito a un’azione di sabotaggio delle linee tedesche da parte dei Maquis durante la II Guerra Mondiale che permette di vedere come è la parte di sotto di una locomotiva, con gli organi di trasmissione, le grandi ruote e tutto il resto. Per fare funzionare le fabbriche c’è bisogno di energia, ecco allora il Musée EDF – Electropolis, il Museo dell’Elettricità, la cui ambizione è di rendere visibile l’invisibile e di fare comprendere meglio l’ambiente tecnologico. Questa serie di musei dedicati alla tecnologia hanno valso a Mulhouse il titolo di Capitale Europea dei Musei Tecnici. A Mulhouse, però ci sono anche altri musei, come l’Espace d’Art Contemporain Fernet Branca o il Musée des Beaux-Arts La cui collezione permanente accoglie le creazioni contemporanee di artisti di fama internazionale come Ming, Spoerri o Rotella. (02/07/10)
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