Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Tra i pesci e i coralli di Tiran

Siamo nel pieno del parco marino di Ras Mohammed, a una quarantina di minuti dalla turistica Sharm-El-Sheik, nelle acque intorno all’isola di Tiran. Un paradiso per chi pratica snorkelling e immersioni

Le meraviglie sommerse del Mar Rosso
Le meraviglie sommerse del Mar Rosso

Via dalla folla di turisti di Sharm-El-Sheik, giunti da tutta Europa. Rotta verso l’isola di Tiran, alla scoperta della barriera corallina e della fantastica fauna ittica che l’abita. La partenza dall’albergo è alle otto e mezza, circa. Occorre sfruttare appieno le ore del giorno, perché il sole autunnale cala presto; tanto quanto in Italia, se non prima. A Sharm, oggi vastissimo comprensorio turistico situato all’estremità meridionale della penisola egiziana del Sinai, ciò che balza evidente è la notevole presenza di turisti; una “stagionalità” (si va verso l’inverno) che vede arrivi soprattutto dall’Italia e dalla Russia. Con un pulmino si raggiunge in quindici minuti il punto di attracco in una delle spiagge ad ovest del litorale costiero. Destinazione Tiran, l’isola che chiude il golfo di Aqaba e divide la penisola del Sinai dall’Arabia Saudita, distante da Sharm una quarantina di minuti di barca. Un tempo l’isola era presidio militare strategico dell’esercito egiziano sul Mar Rosso; oggi, invece, rientra a pieno titolo nella riserva naturale del parco marino di Ras Mohammed e rappresenta per l’immaginario dei visitatori una delle escursioni più gettonate durante il soggiorno a Sharm-El Sheik.

Verso l’isola

L'isola di Tiran vista dal satellite
L’isola di Tiran vista dal satellite

Il sole è forte, c’è un po’ di attesa per l’arrivo della barca, poi, esaurite le puntigliose misure di sicurezza, si sale accompagnati da due guide turistiche: una russa, una egiziana; c’è anche un cameraman subacqueo, oltre al personale di bordo dell’imbarcazione. La comitiva è ovviamente “armata” di maschere, boccali e pinne; muta e bombole per i professionisti delle immersioni. Saranno almeno due i punti di immersione (reef) per l’attività di snorkelling. E’ un percorso tradizionale, un osservatorio privilegiato di uno dei tratti più affascinanti di barriera corallina del Mar Rosso, uno specchio acqueo cristallino con un fondale popolato dai coloratissimi abitanti della fauna marina: i pesci. Sì, sono proprio loro i grandi protagonisti, ma non solo. Infatti, durante la traversata non manca di incontrare razze e delfini, che incrociano quasi in segno di saluto le imbarcazioni dei turisti. Insomma, uno spettacolo più che gradevole, per chi magari è abituato a vedere solo i documentari televisivi. Per chi intende lo snorkelling come una vera e propria passione, l’escursione all’isola di Tiran o nel mare dello stretto, è un appuntamento quasi annuale, magari non utilizzando la barca (riservata ai “molti” dilettanti) ma su capaci gommoni in grado di raggiungere velocemente i punti di immersione più profondi; nel tratto più ampio di mare dello stretto di Tiran, la profondità può raggiungere anche i trecentocinquanta metri.

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Tra le dune e le conchiglie di Tiran

Snorkelling intorno alle coste aride dell'isola
Snorkelling intorno alle coste aride dell’isola

Si arriva a Tiran intorno all’una del pomeriggio. Dopo un breve tratto a nuoto (la barca non può attraccare troppo vicina alla costa proprio per la presenza della barriera) si sale dalla parte rocciosa dell’isola, quindi una camminata tra il deserto e la spiaggia soffice e sabbiosa e qualche minuto di relax sdraiati su un mare caldo che sembra quasi accarezzare il corpo disteso; anche stando seduti sulla riva è possibile ammirare i riflessi di una barriera molto ben conservata, che circonda l’isola intera.

All’interno del parco marino, naturalmente, vigono regole severe: è vietato cogliere e cercare di portare con sé pezzetti di corallo come souvenir (i controlli sono severi anche in aeroporto!) anche se la tentazione è forte; ci si può accontentare di sentire il famoso “rumore del mare” avvicinando all’orecchio una delle molte conchiglie disseminate sulla spiaggia. Lungo il litorale dell’isola, infatti, se ne trovano in quantità enormi, persino pezzi di tritone gigante, una conchiglia che raggiunge i cinquanta centimetri di lunghezza. Non manca infine il simpatico incontro con i granchi locali, di uno strano colore bianco; peccato schizzino via veloci non appena ci si avvicina per tentare di toccarli.

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