Apre il 7 giugno la 53esima esposizione d’arte contemporanea di Venezia. La Serenissima si prepara a uno dei suoi appuntamenti migliori con alcune novità sui padiglioni e una serie di mostre monografiche. La Biennale è diretta da Daniel Birnbaum e si intitola “Fare mondi”.
L’avvenimento culturale e artistico del 2009 vede annunciati alcuni cambiamenti come il Padiglione Italia, nello storico Arsenale della città, oggi in uno spazio più grande che si affaccia con un nuovo ingresso al pubblico vicino al Giardino delle Vergini. Sarà una delle aree espositive più affascinanti, già apprezzata negli anni scorsi per la sua origine e oggi costituita da 38 mila metri quadri. Ai Giardini, che contano circa 50mila metri quadri, quello che si chiamava padiglione Italia sarà invece il “palazzo delle esposizioni della Biennale” e inaugurerà, in una nuova ala ristrutturata, la biblioteca dell’archivio storico delle arti contemporanee.
La Biennale comprende quest’anno, ai Giardini, nell’Arsenale e nel centro storico della città, 77 partecipazioni nazionali e 38 eventi collaterali.
Rauschenberg alla Guggenheim
La prima mostra in calendario inizia il 30 maggio alla Peggy Guggenheim collection di palazzo Venier dei Leoni. Mentre continua, nella casa della nota collezionista americana, la mostra dedicata al futurismo, il complesso espositivo sul Canal Grande presenta una selezione di 40 sculture di Robert Rauschenberg, i cosiddetti Gluts. Rauschenberg lavora assemblando oggetti e materiali di scarto in metallo, da parti di automobili abbandonate a rifiuti industriali. I Gluts sono sculture del periodo tra il 1986 e il ’95: le opere esposte alla Guggenheim vengono da enti e collezioni private statunitensi.
Di origine belga è invece Wim Delvoye, l’ideatore della Torre che si potrà ammirare sulla terrazza del palazzo Guggenheim sul Canal Grande. L’opera sarà alta dieci metri e ricorderà, nella sua forma moderna in acciaio corten tagliato al laser, lo stile gotico europeo.
Porto d’arti alla chiesa di Santa Marta
Tra gli eventi collaterali Porto d’arti, alla chiesa di Santa Marta, apre il 4 giugno una rassegna di 80 opere di autori italiani. Lo spazio sconsacrato della chiesa, che si trova vicino al porto di Venezia, sarà dedicato a Franco Batacchi, Ennio Finzi, Ferruccio Gard, Riccardo Licata, Gianmaria Potenza, Santorossi, Livio Seguso, Ottorino Stefani. Ciascuno di loro presenterà dieci opere, che saranno allestite nella chiesa e negli spazi attorno. Allusivo il titolo della mostra, che insiste sul gioco di parole tra porto d’armi e le arti. Grande attesa anche per la monografica dedicata a Pietro Cascella, a un anno dalla sua scomparsa: la mostra è prevista al Giardino delle Vergini, dal 7 giugno. Ci saranno alcune delle opere monumentali di Cascella in marmo di Carrara, come “Porta” del 1966, “Colonna” del 1991 e “Ara Pacis”, del 2006 ma ad oggi inedito. Gigantografie riprodurranno altri interventi dell’artista tra i quali il “Monumento di Auschwitz”, “l’Arco della pace” di Tel Aviv e il “Monumento a Giuseppe Mazzini” di Milano.