Racconti brevi di viaggi lunghi una vita passata cambiando camera d’albergo ogni notte, per rincorrere paesaggi e accadimenti, per seguire persone e personaggi, per immergersi in situazioni sempre a rischio di forte tensione emotiva.
Storie raccontate da un fotoreporter che affida alle parole il compito di far scattare fotogrammi nell’immaginazione del lettore, trascinandolo in avventure consumate in ogni parte del mondo, tra i gorilla del Virunga come nei campi profughi sudanesi, nella guerriglia di Mogadiscio e Kabul come nel morbido lusso di resort tra i più famosi del mondo.
Il filo conduttore è il letto, la branda a volte, come ricovero al quale si torna inevitabilmente ogni notte e dove si riprende il filo delle storie rivedendole tra sogni, incubi e riflessioni. “Di brande e materassi ne ho cambiati centinaia. Se avessi avuto con me, ogni volta, una donna diversa, oggi farei impallidire Casanova. Ma non è andata proprio così” (….) “Questo modo di vita mi ha creato strane manie. Come quella di avere sempre con me una bussola per scoprire l’orientamento del mio giaciglio. O di non disfare mai la valigia, tanto domani si riparte…”
Un letto per ogni racconto e per ogni racconto una stanza che diventa contenitore di pensieri, sia che si tratti di una tenda nel deserto sia di una suite a cinque stelle. E sempre, prima di dormire, un libro, un ricordo per gli amori lontani, un fluire di memorie di giornata o sedimentate negli anni.