Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Lo statista

Lo statista  Il ventennio berlusconiano tra fascismo e populismo di Massimo Giannini, Baldini Castoldi Dalai editore, pagine 236, € 17,50. Lo statista  Il ventennio berlusconiano tra fascismo e populismo di Massimo Giannini, Baldini Castoldi Dalai editore, pagine 236, € 17,50. Queste ultime cinque legislature saranno ricordate come il Ventennio berlusconiano: Silvio Berlusconi è infatti riuscito, sia da capo del governo che da leader dell’opposizione, a dettare la propria agenda di priorità, lasciando che fossero gli altri a rispondere alle sue mosse e a impedire che accadesse il contrario. A questo atteggiamento la sinistra non ha saputo far altro che opporre … Leggi tutto

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Il ventennio berlusconiano tra fascismo e populismo
di Massimo Giannini, Baldini Castoldi Dalai editore, pagine 236, € 17,50.
Lo statista 
Il ventennio berlusconiano tra fascismo e populismo
di Massimo Giannini, Baldini Castoldi Dalai editore, pagine 236, € 17,50.

Queste ultime cinque legislature saranno ricordate come il Ventennio berlusconiano: Silvio Berlusconi è infatti riuscito, sia da capo del governo che da leader dell’opposizione, a dettare la propria agenda di priorità, lasciando che fossero gli altri a rispondere alle sue mosse e a impedire che accadesse il contrario. A questo atteggiamento la sinistra non ha saputo far altro che opporre delle risposte ondivaghe: a volte attraverso un antiberlusconismo intransigente, gridando al «regime», e giudicando Berlusconi un «politicante» inadeguato a guidare il Paese; altre volte offrendo un’ambigua disponibilità a creare insieme regole condivise ma uscendone sempre sconfitta. Entrambi questi comportamenti si sono rivelati inadeguati dopo la travolgente vittoria elettorale del Popolo della libertà alle elezioni del 13 aprile 2008. Da quel momento si è aperta una nuova stagione: Berlusconi non è più il «parvenu» della politica che vinse le elezioni del ’94 e neppure il presidente tuttofare del 2001. Oggi attorno a sé ha costruito un blocco elettorale solidissimo, che seppur  frutto della commistione di interessi economici e sociali assai diversi, non può più essere ridotto alla semplice formula del «partito di plastica» ed è decisamente radicato nella società. Insomma, non può più essere liquidato con delle formule di circostanza. In questo saggio Massimo Giannini, partendo proprio da queste premesse, analizza il fenomeno Berlusconi secondo una metodologia nuova: rileva i tratti di originalità rispetto al passato del nuovo governo berlusconiano e,  partendo dall’impostazione storiografica di Renzo De Felice, dimostra come l’idea di una comunanza di modi tra il regime fascista e quello berlusconiano non sia per nulla peregrina, ma abbia delle solide basi. Inserisce poi il fenomeno in un’ottica non solo italiana, attraverso un serrato confronto con le declinazioni del populismo europeo. Infine si rivolge anche alla sinistra, e in particolare al Partito democratico, invitandolo a riflettere seriamente sulla sconfitta elettorale e a ricominciare da capo, perché Berlusconi si può battere solo se lo si comprende davvero, senza banalizzare lui e l’elettorato che rappresenta e allo stesso tempo sapendo rinnovare se stessi. Un saggio quindi che non si ferma alla cronaca, e lascia da parte la polemica quotidiana per abbracciare una prospettiva più ampia, necessaria a capire un fenomeno che da televisivo si è fatto Stato, e ha prodotto, appunto, uno Statista.

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