Nomi d’eccezione per la seconda importante mostra del 2008 a Perugia.Dopo la rassegna dedicata al Pintoricchio la cittadina umbra, a palazzo Baldeschi al Corso, presenta due grandi collezioni private: la Phillips collection di Washington e la Ricci Oddi di Piacenza. E’ Vittorio Sgarbi a curare la mostra, organizzata in occasione dei cento anni della Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia: un tributo al mecenatismo, che porta in Italia opere di Pablo Picasso, Eduard Manet, Vincent Van Gogh, Wassily Kandinsky.
La rassegna di palazzo Baldeschi al Corso seleziona dalle due raccolte dipinti di maestri come Camille Corot, Amedeo Modigliani, Paul Cézanne fino a Felice Casorati, Umberto Boccioni, Filippo De Pisis. Se pure le collezioni hanno caratteristiche differenti, l’insieme figura come una carrellata di storia della pittura a cavallo tra Ottocento e Novecento, con qualche piccola incursione nella scultura, in opere di piccolo formato.
Dagli Stati Uniti i capolavori europei
Perugia si riserva il privilegio di proporre dipinti di una delle più note raccolte private straniere, il primo museo di arte moderna degli Stati Uniti, che in tutto conserva circa 2500 opere. La Phillips collection di Washington nasce negli anni Venti per opera di Duncan Phillips, banchiere e critico d’arte, e di sua moglie Marjorie Acker. Il loro interesse per l’arte europea si rivela sin dai primi anni quando, nel 1923, Phillips acquista “Il Pranzo dei Canottieri” di Auguste Renoir, oggi considerato una delle opere madri dell’impressionismo.
I coniugi Phillips non si fanno spaventare dalle novità e dai grandi numeri: scelgono Picasso – anche le opere del cosiddetto “periodo blu” – , Modigliani, Braque, ma anche Paul Klee, Henri Matisse, Piet Mondrian. Acquistano le opere di El Greco, definendolo “il primo espressionista appassionato” e di Jean Siméon Chardin, perchè “in questo tutti i pittori conoscano il primo pittore moderno”.
A Washigton la Phillips Collection si trova nella residenza di Georgian Revival di Duncan Phillips, che morì nel 1966, e in altre sedi nel quartiere Dupont Circle.
Piacenza, storia dell’arte italiana
Differente la storia della raccolta piacentina di Giuseppe Ricci Oddi, scomparso nel ’37: i suoi interessi lo portano a scegliere soprattutto arte figurativa e autori italiani, con preferenza per dipinti, grafiche e sculture dell’Ottocento romantico. Ricci Oddi sceglie con cura, pazienta, non guarda agli sviluppi delle correnti europee ma acquista, tra gli altri, lavori di Giovanni Fattori, Francesco Hayez, Silvestro Lega, Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi e ancora Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Medardo Rosso. Nel 1924 il collezionista decide di donare la raccolta alla città di Piacenza e realizzare, a proprie spese, un edificio per ospitarla: la galleria Ricci viene inaugurata nel 1931 e già allora è costituita da un corpus di 400 opere.
La mostra di Perugia, aperta dal 15 settembre, mette dunque a confronto due stili diversi per il collezionismo d’arte. Nello stesso palazzo poi, si può visitare la raccolta permanente di maioliche rinascimentali e di parte della pinacoteca di proprietà della Fondazione della Cassa di Risparmio, con opere di Perugino, Pintoricchio, Signorelli e Matteo da Gualdo.
Da Corot a Picasso, da Fattori a De Pisis
Dal 15 settembre al 18 gennaio 2009
Perugia, palazzo Baldeschi al Corso
Orari: tutti i giorni 10-18
Per informazioni: http://www.fondazionecrpg.it
