Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Frivola Miniguida dei 192 Paesi Membri ONU: Irlanda-Saint Vincent

Irlanda Repubblica di Irlanda – Up the Rebels! Ribelli, gli Irlandesi, contro quella che il commentatore radiofonico fascista Mario Appelius definì la Perfida Albione. La quale Inghilterra (laddove in Italia si intendono anche Scozia e Galles) per alcuni secoli trattò l’Irlanda come uno scendiletto (e ci si aggiunse pure la componente religiosa, talché vai facile con gli odi a gogò). Fortunatamente, da quasi cent’anni, i matti e fieri devoti a San Patrick sono felicemente indipendenti (ma quanta fatica) per una anagrafe di poco superiore a quattro milioni di (quasi tutti) beoni (quelli che mancano, emigrarono a New York a fare … Leggi tutto

Irlanda
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Repubblica di Irlanda – Up the Rebels! Ribelli, gli Irlandesi, contro quella che il commentatore radiofonico fascista Mario Appelius definì la Perfida Albione.
La quale Inghilterra (laddove in Italia si intendono anche Scozia e Galles) per alcuni secoli trattò l’Irlanda come uno scendiletto (e ci si aggiunse pure la componente religiosa, talché vai facile con gli odi a gogò). Fortunatamente, da quasi cent’anni, i matti e fieri devoti a San Patrick sono felicemente indipendenti (ma quanta fatica) per una anagrafe di poco superiore a quattro milioni di (quasi tutti) beoni (quelli che mancano, emigrarono a New York a fare le guardie che arrestavano gli Al Capone di Broccolino).
Tutto ciò (più la birra Guinness) accade su una verdissima isola misurante meno di un quarto del Belpaese. Importante dettaglio, il quoziente di intelligenza degli Irlandesi risulta abbastanza alto perché da quelle parti nacquero James Joyce, Oscar Wilde e Bernard Shaw. Consiglio turistico? Andarvi, e in fretta (meglio se dopo aver imparato Danny Boy).  

Repubblica Dominicana – Trattasi della parte orientale (a sinistra Haitì) dell’isola Hispaniola e lì  Cristoforo Colombo cominciò a fare i primi dei tanti casini commessi nel governare la scoperta ‘Merica (perché, ma resti tra noi, tanto era bravo sulla nave, il Colòn, quanto era pirla e forse anche un filino disonestino a terra). Indipendente dalla Spagna (1844) i Dominicani si godettero 31 anni (1930-1961) di dittatura del generale Trujillo (ma non incantino i gradi, nell’America Latina basta un “pronunciamiento” azzeccato e si bruciano le tappe da sergente a Lìder Maximo; successe anche a Cuba a Fulgencio Batista).
Grande meno di un sesto del Belpaese, nove milioni gli abitanti, capitale Santo Domingo; piove molto (clima tropicale), tanti gli Italiani che ci vanno (e quasi tutti tornano, tranne l’ex presidente del Perugia Calcio, Gaucci, e sembra ovvio, là non c’è l’estradizione). Se insoddisfatto (accade sovente) delle informazioni dei tour operator, il cliente può cliccare il sito www.one.gov.do (quantomeno non sarà assalito da svendite Last Minute).

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Brasov, Romania
Brasov, Romania

Romania – Anche se il nome non ha niente a che vedere con i Rom (deriva dall’impero Romano e a quei tempi la regione latinizzata si chiamava Dacia) chi arriva da Bucarest (capitale) e dintorni preoccupa un filino i Brianzoli (e non) che fino a qualche anno fa erano abituati a lasciare  aperta la porta di casa.
La preoccupazione è aumentata da quando (2008) il Paese (240.000 chilometri quadrati, 24 milioni di abitanti) è entrato nella Ue, cosicché circa la metà dei sullodati 24 milioni di abitanti è entrata in Italia. Paese storicamente sfigato: fino al 1861 fu sotto i Turchi, poi si ritrovò governato da una dinastia tedesca, poi arrivò Stalin e siccome non c’è mai limite al peggio dal 1965 al 1989 finì (pure) feudo di Ceasescu. Turismo? A parte Dracula e una cittadina montana (Brasov) così così, non è che ci sia molto. Andare a fare il bagni nel Mar Nero (Costanza)? Molti preferiscono il Mar Rosso.

Ruanda – Nella vita un po’ di ironia non guasta mai. Ma in certi casi è imbecille far finta di niente, non meditare; occorre “provare vergogna”. Vedi quanto accadde nell’aprile del 1994 tra Tutsi e Hutu, stragi e stragi con l’Onu cinicamente alla finestra (se la faceva sotto: poco prima, a Mogadiscio, ne erano state dimostrate la bassezza degli egoistici interessi e l’inutilità. Turismo? Per favore…

Chiesa del Sangue Versato, San Pietroburgo
Chiesa del Sangue Versato, San Pietroburgo

Russia – Meno male che grazie a Stalin, Krusciov, Breznev, Gorbachov, Jeltsin (quello sempre  ciucco) e Putin (ma anche lo Zar Nicola II Romanov diede una grossa mano) tutti i lettori sanno già tutto sulla Russia (che nello scorso agosto ha pure cercato di papparsi la Georgia). Se le vicende russe fossero invece poco note ci vorrebbero (si diceva una volta, prima del computer) fiumi di inchiostro per descrivere un Paese “grande undici fusi orari” (o giù di lì, sono così tanti che si perde il conto). Turismo (dall’Italia): almeno una volta a San Pietroburgo (almeno fin quando non tornerà a chiamarsi Leningrado) occorre andarci.
Quanto a Mosca, adesso che l’ex Pci è divenuto Pd ossia (lamentano gli epigoni dei vetero comunisti doc) un moderato partito di destra, è possibile raccontare la vecchia barzelletta della riffa al Festival dell’Unità: 1° Premio: Una Settimana a Mosca, 2° Premio: Due Settimane, 3° Premio: 3 Settimane.  

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Saint Kitts e Nevis – Nelle Piccole Antille (come Saint Lucia e Saint Vincent and Grenadine che seguono) le mini isole Caraibiche che si protendono ad arco sull’Atlantico tra Puerto Rico e il Venezuela. Alla faccia che “l’unione fa la forza” e nonostante l’esiguità dello spazio (questo Stato membro dell’Onu è poco più grande dell’isola d’Elba) tra i meno di cinquantamila abitanti c’è pure (e non sono pochi) chi a Nevis vuole la secessione da Saint Kitts.
Come campano (e pure onestamente: dal 2003 vigono norme antiriciclaggio)?  Tanta canna da zucchero e alcuni turisti (soprattutto English ricercanti una semplice e spartana way of life, dal che si evince che di Italiani ne vanno pochi).

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