Doppia novità per il Maec, museo dell’accademia etrusca e della città di Cortona. Dal prossimo 7 settembre, l’ente apre sei nuove sale espositive e inaugura una mostra temporanea con prestiti dall’Ermitage di San Pietroburgo. La cittadina toscana, già nota per il parco archeologico che raccoglie una ventina di siti, tombe e reperti di origine etrusca e romana, da quest’autunno presenterà al largo pubblico i risultati degli scavi sul territorio realizzati negli ultimi quindici anni e inoltre riporterà in Italia, se pure per poco, alcuni pezzi storici già appartenuti a collezioni private nazionali. La rassegna degli esemplari dell’Ermitage sarà visibile sino all’11 gennaio 2009, mentre le nuove sezioni del museo sono aperte in esposizione permanente.
Il museo
Il Maec aveva ampliato la sua collezione già tre anni fa con un percorso aggiuntivo al piano interrato. Le sale annunciate oggi sono sullo stesso livello e si affiancano a quindici metri di un tratto di mura etrusche, riemerse durante i lavori di restauro. I reperti che troveranno casa in queste sezioni vengono da due circoli tombali del Sodo, scoperti tre anni fa, e da altri siti del cortonese. Vasi tombali di argilla e ceramica, realizzati con diverse tecniche di cottura, utensili e armi in ferro, oggetti di ornamento, sono i reperti principali: alcuni hanno avuto una storia travagliata, recuperati e poi dati per dispersi dopo l’alluvione del ’66 o salvati dai furti dei tombaroli. I pezzi risalgono a un periodo che va dal IV al VI secolo avanti Cristo. Fra gli altri ci sono un letto funebre in tufo con figure femminili, un cratere, di fabbrica volterrana, attribuite al pittore di Esione.
Nuova è l’esposizione di fossili dal paleoambiente della Valdichiana, Farneta e dintorni, mentre anche nelle vecchie sale sono stati aggiunti degli esemplari: dagli ultimi scavi dei Vivai e di via Capitini e, per l’età romana, dalla villa di Ossia.
La mostra
Un corpus di trenta opere della collezione di arte etrusca dell’Ermitage giunge a Cortona per l’esposizione temporanea curata da Elena Ananich, Nadezda Gulyaeva, Paolo Bruschetti e Paolo Giulierini. Gli esemplari fanno parte della raccolta che fu del marchese Giovanni Pietro Campana e venne acquisita nel 1861 dall’agente dello zar Alessandro II. Campana, direttore del Monte di Pietà dal 1830 al 1857, grande appassionato di arte, aveva accumulato nel tempo una vasta raccolta di opere antiche e moderne. Giunto poi a indebitarsi, arrestato e condannato all’esilio per aver compiuto operazioni illegali, Campana dovette cedere tutto e la sua collezione andò divisa tra acquirenti inglesi, francesi e russi. I reperti esposti a Cortona tornano in Italia per la prima volta da allora.
Uno dei pezzi di particolare interesse è un’urna cineraria, una statua di un adolescente del IV secolo avanti Cristo, raro perché in bronzo e non pietra, come il resto dei reperti rivenuti finora. Da San Pietroburgo verranno anche due specchi, con incisioni e decorazioni; vasi a figure nere e rosse; urne in terracotta, che conservano ancora tracce dipinti in diversi colori, statuette votive.
Per informazioni:
Capolavori etruschi dall’Ermitage
Cortona, palazzo Casali, piazza Signorelli,
Dal 7 settembre 2008 all’11 gennaio 2009
tel. 0575.637235 – www.cortonamaec.org
Orari: dal 1 aprile al 31 ottobre, tutti i giorni 10-19;
Dal 1 novembre al 31 marzo, da martedì a domenica 10- 17