Autostop con Budda di Will Ferguson, edizione Feltrinelli Treveller, pagine 456, € 19,00.
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di Will Ferguson, edizione Feltrinelli Treveller, pagine 456, € 19,00.
Will Ferguson, autore di Autostop con Budda, è un abile scrittore. In questo libro rievoca il suo viaggio in Giappone seguendo gli itinerari più inconsueti. La partenza è Capo Sata, il punto più estremo, dove il Giappone finisce. L’arrivo è Capo Soya, l’altra estremità dove c’è la fine del Giappone. “Ma non avrei mai raggiunto la fine del Giappone, perché la fine del Giappone è irraggiungibile.
“Se si voltano le spalle al mare e si guarda verso nord, ci si trova con l’intero Giappone sospeso sopra la testa come una spada…” Questa parte di territorio insulare si protende verso i suoi vicini senza mai arrivare a toccarli. È una terra che ispira metafore. Per qualcuno è un labirinto. Per altri una fortezza, un giardino, una prigione e per altri ancora un paradiso. Per alcuni, invece, il Giappone non è nulla di tutto questo, ma solo una via da percorrere. In questa terra ogni primavera un’ondata di fiori investe il paesaggio. Lo chiamano Sakura Zensen, il “Fronte dei fiori di ciliegio”, che segna la fine dell’inverno.
Come i fiori invadono il paesaggio, l’autore inizia l’invasione del Giappone seguendo percorsi inusuali. Dal sud verso il nord il viaggio è una scoperta di luoghi e persone. Di ricordi e comportamenti. Storie grandi e piccole. Il lettore in questo racconto fatto appunto di incontri, di esperienza, di caratteri indimenticabili, ne ricava un’immagine nitida e vera. Ma anche ricca di inquietudini e contraddizioni.
L’autore descrive con grande maestria la rappresentazione dei tratti psicologici, riuscendo a mostrare in maniera suggestiva e attenta gli stili di vita e soprattutto i paesaggi. Raramente la letteratura di viaggio è riuscita a entrare così in profondità con tanta garbata e partecipe ironia nell’intimo delle persone.
Qui, infatti, non ci sono solo scenari, cronache, macrostorie. Will Ferguson in Autostop con Budda è anche un esploratore d’interni, un geografo della quotidianità e, in questo suo modo particolarissimo di rievocare il suo viaggio, rivela ancora una volta la sua grande vena di narratore.
