Fino al 14 gennaio Fondazione Mazzotta espone “Marc Chagall – Joan Mirò. Magia, grafia, colore”. Pensata appositamente per gli spazi della Mazzotta da Dominique Païni, nuovo direttore della Fondation Maeght di Saint Paul de Vence, la rassegna presenta una selezione di grafiche dei due artisti raffinata e inedita per l’italia. Chagall e Mirò erano particolarmente legati alla Maeght, importante istituzione nei pressi di Nizza, in Francia. La Fondazione, inaugurata nel 1964 per volere e con il sostegno di Marguerite e Aimè Maeght, è la seconda sede espositiva per l’arte moderna e contemporanea francese. Raccoglie opere di artisti del Novecento tra cui, oltre agli artisti in mostra, Pierre Bonnard, Georges Braque, Fernand Léger, Alberto Giacometti e molti altri.
Per la mostra milanese, Dominique Païni ha selezionato 59 litografie a colori di Marc Chagall (Vitebsk 1887 – Sant Paul de Vence 1985), un monotipo e una gouache realizzate negli anni ‘50 e ‘60, oltre a un paravento del 1963 e l’acquarello Les Amoureux dello stesso anno, preparatorio al mosaico della Fondation.
Circa 90 tra acqueforti, acquatinte, litografie a colori di Miró (Montroig-Barcellona, 1893 – Palma di Maiorca, 1983), realizzate tra il 1938 e il 1968, spalleggiano il mondo fiabesco di Chagall. Tra esse alcuni cicli significativi come “Série noire er rouge” e la “Série de Barcelone”, ma anche litografie di grandi dimensioni come La Conversation del 1969 e La demoiselle aux papillons (1971), acqueforti e acquetinte colorate come la Galathée IV (1976) e L’aigrette rouge (1976).
Païni ha voluto accostare per la prima volta due artisti che hanno sperimentato l’arte incisoria in tutte le sue varianti: “Nelle loro opere – sostiene – segno e colore si fondono, dando nuovo impeto alla loro produzione artistica”.
Nell’artista catalano si nota un grado di libertà estremo, con il quale utilizza il suo repertorio grafico di linee, segni e macchie, da dove emergono uno spiccato spirito ludico e tutte le suggestioni derivate dal surrealismo.
La produzione incisoria di Chagall, d’altra parte, è già nota al grande pubblico, si ricordi le Anime morte, le Favole di La Fontaine, la Bibbia. Negli anni del dopoguerra l’artista incomincia però ad utilizzare il colore: La Torre Eiffel, La Bastiglia, Le Panthéon, ma anche i mostri di Notre-Dame, gli acrobati e i clown, il gallo, il centauro, la luna, sono i temi delle grafiche esposte, in cui si nota lo stesso clima onirico e spirituale dei dipinti.
“Marc Chagall – Joan Mirò. Magia, grafia, colore”
13 ottobre 2006 – 14 gennaio 2007
Fondazione Mazzotta, Foro Buonaparte, 50
www.mazzotta.it
tel. 02.878197
informazioni@mazzotta.it
Orario: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.
Chiusa: tutti i lunedì feriali
Biglietto: euro 8,00 intero, euro 5,50/4,50 ridotto