Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

In calo il turismo invernale

I dati diffusi da Federalberghi sui primi tre mesi dell’anno mostrano la flessione delle tradizionali settimane bianche. Bocca: è necessario un ministero per il Turismo

Quanti in settimana bianca. Fonte: Federalberghi-Dinamiche
Quanti in settimana bianca. Fonte: Federalberghi-Dinamiche

A tre mesi dall’inizio del 2005, emergono i risultati dell’andamento turistico invernale. Che “testimonia il livello di difficoltà nel quale si dibatte purtroppo il settore”, dichiara Bernabò Bocca, presidente della Federalberghi-Confturismo. Proprio la Federazione delle Associazioni italiane Alberghi e Turismo ha reso nota l’indagine realizzata nei giorni dal 4 al 10 aprile con il supporto tecnico dell’Istituto Dinamiche, su un campione di 3.375 maggiorenni, rappresentativo di oltre 47 milioni persone dell’intera popolazione.
Per le settimane bianche trascorse dagli italiani nei primi tre mesi del 2005, i dati mostrano una leggera flessione rispetto alla rilevazione dello scorso anno. Il 5,4% (rispetto al 6,1% del 2004) della popolazione (pari a circa 2,6 milioni di individui) dichiara infatti di avere effettuato, fra gennaio e marzo, un periodo di vacanza superiore ai 5 giorni in località sciistiche.
In crescita la spesa pro-capite, ottenuta considerando tutte le voci di spesa (viaggio, vitto, alloggio, impianti e corsi di sci, divertimenti): per la settimana bianca ogni italiano ha messo a disposizione una media di quasi 670 euro, rispetto ai 586 euro registrati nell’indagine del 2004, aumento dovuto anche ad un incremento delle settimane bianche trascorse all’estero.

In calo il turismo invernale

Riguardo alle mete preferite, si assiste ad un consolidamento delle scelte. Il Trentino-Alto Adige resta la regione leader con il 45% della domanda, seguito dalla Valle d’Aosta con il 13%, dal Piemonte con il 9%, dall’Abruzzo con il 6%, dalla Lombardia con il 5,5% e dal Veneto con il 3%.
Il 49% dei rispondenti afferma inoltre di aver optato per un soggiorno in albergo, rimarcando quindi l’attenzione per tale struttura ricettiva; seguono, nella graduatoria, le segnalazioni riguardanti l’appartamento in affitto (18%), la casa di proprietà (12%) e la casa di parenti o amici (11%).
I dati mostrano un calo rispetto al 2004 e segnalano una percentuale di vacanzieri “mordi e fuggi”, che non ha fatto settimane bianche, pari al 7% della popolazione (circa 3,3 milioni di persone), contro il 9,3% dell’anno scorso (pari a 4,4 milioni di persone).
In relazione alla struttura ricettiva prescelta per i fine settimana sulla neve, l’albergo mantiene la propria leadership (raccogliendo il 44% delle segnalazioni) rispetto a quanti optano per la casa di parenti o amici (17,5%), la casa di proprietà (16%) e l’appartamento in affitto (7%).
In diminuzione, infine, l’indicatore sintetico di spesa pro-capite: considerate tutte le voci di spesa (viaggio, vitto, alloggio, impianti e corsi di sci, divertimenti) nel week-end bianco si sono spesi in media 292 euro per persona rispetto ai 300 euro del 2004.
“Dopo i risultati di una Pasqua sottotono, -prosegue Bocca- registriamo come la stretta economica abbia condizionato anche la voglia degli italiani di trascorrere una settimana bianca o almeno un week end nelle innumerevoli località sciistiche del Paese. A questo punto è ovvio che l’Italia deve reagire ad una situazione che rischia di avvitarsi su se stessa e di produrre gravi contraccolpi anche sulla stagione estiva che è ormai alle porte.
“Occorre dare al Paese una seria ed autorevole guida politica del settore. Occorre, in pratica, -aggiunge il presidente della Federalberghi- che il Governo pensi all’opportunità di costituire un ministero per le Politiche Turistiche”.

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