Ci si potrà chiedere: ma perché proprio Philadelphia? Le metropoli e megalopoli americane sono tante e tutte ricche di fascinazioni diverse. New York è “something special”: grattacieli, musei, ristoranti, shopping frenetico, ventiquattrore di movimento. Boston, raffinata roccaforte dell’establishment è simbolo dell’opulenza e dello stile euro-americano: università prestigiose, tradizioni, eleganza, bella urbanistica, buon cibo di mare. San Francisco: alternativa, spettacolare, multietnica, tollerante, infonde il gusto del buon vivere. E si potrebbe continuare a lungo.
Philly: la città della “mano sul cuore”
Ma Philadelphia chi la conosce? Non credo che qualcuno si muova verso gli USA solo per vedere Philadelphia. Eppure ne vale la pena. “Philly” (così è chiamata confidenzialmente) vale un viaggio o perlomeno una deviazione, un weekend nel corso di un viaggio negli Stati Uniti. Philadelphia è speciale perché qui è cominciata l’America. La città è un simbolo, è il luogo dove è stata firmata la Carta Costituzionale degli Stati Uniti d’America. Intrisa di storia e patriottismo – quelli veri – come nessun’altra città degli Stati Uniti, incarna il mito della democrazia americana. Non a caso viene detta “la città della mano sul cuore”, gesto che gli americani compiono, emozionati, quando riecheggiano le note dell’inno nazionale.
Ma non soltanto. La città è facile da esplorare, raccolta, serena, non intimidisce, non spiazza neppure chi non è mai stato in America. Tutti i suoi monumenti storici stanno raccolti nel più importante miglio quadrato
d’America, una spianata davvero speciale, l’Independence National Historical Park. Questa piazza grandiosa accoglie il National Constitution Center, l’Independence Hall – la sede dove fu dichiarata l’indipendenza e fu stilata la Costituzione degli Stati Uniti – la Congress Hall e, aldilà di un prato verde, il padiglione che ospita la famosissima Liberty Bell, la Campana della Libertà. Indispensabile quindi, per entrare nel cuore di Philadelphia e prima di ogni altra visita, entrare nel National Constitution Center (inaugurato il 4 luglio del 2003) nel quale c’è il museo multimediale dedicato alla Costituzione Americana, dove ogni giorno e più volte “va in onda” una rappresentazione visiva e recitativa dedicata alla storia della nascita degli Stati Uniti. Ma non ci sono soltanto monumenti storici.
Philly: musei, palazzi e tanto verde
Philadelphia è una città colta e civile, dove si rispettano l’ambiente e l’uomo. Anche se possiede tutte le caratteristiche delle megalopoli USA – grattacieli, shopping center, banche, un nuovo stadio modernissimo – Philadelphia ha in certo qual modo conservato il fascino di una città ottocentesca, persino vagamente europea. Abbracciata da due fiumi, il Delaware e il Schuylkill River, dispone di un grande polmone verde, il Fairmount Park (il più grande parco cittadino degli Stati Uniti) gioia dei canottieri e degli amanti della natura. Ma c’è qualcosa di più: Philadelphia ama e coltiva l’arte e la cultura. I dipinti dei grandi del passato, americani e non – raccolti in musei e collezioni private – sono considerati patrimonio inalienabile della città e mostrati con orgoglio ai visitatori. Musei importanti sono ospitati in edifici sontuosi e in antichi palazzi: il Philadelphia Museum of Art, la Pennsylvania Academy of the Fine Art sono in piena città, mentre nei dintorni si possono visitare la Barnes Foundation, ricchissima collezione privata e il Brandywine River Museum.
Quando i “murales” sono d’autore
Ma sono interessanti anche le opere della semplice arte murale urbana: a Philadelphia ci sono più di mille straordinari “murales” sparpagliati nella città. Se ne continuano a fare e a progettare, ovunque ci sia un brutto muro da ricoprire o una parete nuda da decorare: i murales, colorati, divertenti, alcuni davvero bellissimi, vengono pianificati proprio come opere indispensabili all’abbellimento della città e occupano ogni anno centinaia di artisti e specialisti. E poi la musica. La famosa Philadelphia Orchestra e altre importanti organizzazioni musicali hanno oggi trovato casa in uno spettacolare e avveniristico doppio teatro sulla Broad Street, il Kimmel Center. Mentre l’Academy of Music ospita il Pennsylvania Ballet e l’Opera Company. Per gli amanti del suono moderno, moltissimi locali offrono sessioni di live jazz da ascoltare mentre si cena o si sorseggia una buona birra. Philly ama molto anche la cultura: università, ospedali e istituti di ricerca (come la Jefferson Medical University) sono famosi nel mondo e vantano docenti d’eccellenza, molti dei quali provengono dall’Europa.
Philly: una città da godere, giorno e notte
Ma una città così sa anche vivere e far vivere ai visitatori le piccole gioie di tutti i giorni: come passeggiare nel centro, fare shopping alla Liberty Place, concedersi uno spuntino e acquistare prodotti tipici gastronomici e artigianali al Reading Terminal Market. O andare a caccia di curiosità nei negozietti di South Street, scoprire i murales in simpatici tour accompagnati. Ai più raffinati e nostalgici dei tempi andati piacerà vagabondare per Elfreth Alley, la più antica strada residenziale della città; un minuscolo e incantevole quartiere storico con trentatré case del XVIII-XIX secolo.
E alla sera? Un ristorante di grido (ci sono almeno dieci ristoranti di eccellenza in città): dal superstellato Lacroix del Rittenhouse Hotel (del celebre chef Jean Marie Lacroix), al trendy Buddakan. Per finire, dessert e drink con musica al Zanzibar Blue.
Mete d’obbligo
Philadelphia Museum of Art
– (Ben. Franklin Pkw – 26th Str.)
Terzo museo per grandezza e importanza degli Stati Uniti. In un edificio neoclassico sulla cima di una collina, ospita una completa rassegna d’arte che spazia attraverso duemila anni di storia e tre continenti. In questo momento ospita anche una mostra importante: “Manet e il Mare”.
Pennsilvanya Academy of Fine Arts – (Broad & Cherry Str.)
Nel 2005 celebrerà il suo duecentesimo compleanno. Raccoglie collezioni di dipinti e sculture americani di tre secoli oltre a capolavori dei maggiori artisti del Paese-
Elfreth Alley – Federal e Colonial Architecture – (2nd Street)
Trentatré case d’epoca da non perdere.
Independence National Historical Park – (tra la 3rd e 6th Street, Arch e Walnut Street). Il cuore dell’Indipendenza americana,
Barnes Foundation – E’ fuori Philadelphia, ma vale una visita. Fantasmagorica collezione (si dice la più ricca del mondo) nella quale sono raccolti più di ottocento dipinti, capolavori di impressionisti e artisti di tutti i secoli e di tutte le nazionalità. Tra i quali centoottanta Renoir, sessantanove Cezanne, sessanta Matisse, moltissimi Picasso, Manet, Monet, Modigliani, Russeau, De Chirico, Utrillo e così via.
Brandywine River Museum – In un mulino del XIX secolo nella Brandywine Valley, un museo dedicato a tre generazioni di artisti americani famosi, i Wyets; e a celebri illustratori americani, trai quali Norman Rockwell.
Info: www.discoverPHL.it
Leggi anche:
Philadelphia-Philly. L’americana d’eccezione
Racconti da Philadelphia, la Città dell’amore fraterno