È stato presentato nella sede dell’Abi, Associazione Bancaria Italiana, di Palazzo Altieri a Roma, il MuVir, ovvero il museo virtuale delle collezioni delle banche in Italia, che raccoglierà oltre 300mila opere d’arte tra dipinti, sculture, arazzi, ceramiche e molto altro quasi sempre invisibili, mettendole a disposizione della collettività. Un progetto importante, sulla scia dei banchieri-umanisti dei secoli scorsi, che sottolinea il virtuoso contributo degli istituti di risparmio e di credito alla tutela, conservazione, conoscenza e divulgazione del nostro patrimonio culturale, soprattutto nei decenni passati, come ricorda il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci: “Negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso le altre grandi nazioni europee come la Francia e la Germania ci invidiavano la rete diffusa dei nostri istituti bancari legati al territorio e fortemente autonomi, che sostenevano la cultura con acquisti di opere, poi magari concesse in prestito permanente ai musei civici del luogo, pubblicazione di studi anche estremamente specialistici, recuperi e restauri”.
Oggi in Italia, come già da tempo negli altri Paesi, le banche sono accorpate, l’autonomia è molto ridotta e così il legame con il territorio, anche se qualcosa sopravvive, nonostante gli ultimi sette anni di crisi. E un segno è questo grande progetto che rilancia con tecnologie moderne la possibilità di ricerca, tutela, formazione, studio e fruizione di un patrimonio, quello delle banche, vasto e di grande valore. Nella realtà tuttavia rimane un patrimonio non fruibile, per quanto non più nascosto. Il ministro Franceschini, presente alla presentazione del museo virtuale, rivela che è allo studio uno spazio, forse Venaria Reale, destinato a esporre dal vivo, a rotazione, queste collezioni.
Nel frattempo ci sarà il MuVir, che avrà un primo step operativo la prossima primavera con l’apertura della prima “ala digitale” riservata alle opere di Otto e Novecento. La piattaforma web, in italiano e in inglese, segue criteri di catalogazione riconosciuti che offrono la possibilità di dialogare con le altre grandi reti culturali mondiali. Ogni opera sarà consultabile e corredata di scheda, nei casi di maggior rilievo con approfondimenti storico-artistici. Si potranno studiare le opere nei particolari, osservare le sculture nella loro tridimensionalità, immergersi nel museo in 3D e allestire una propria collezione personale.