Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

La Notte della Taranta approda nella capitale

Da evento di piazza la Notte della Taranta diventa una manifestazione internazionale. Il 27 giugno a Roma all’Auditorium Parco della Musica il concertone sarà diretto dal maestro Giovanni Sollima

La Notte della Taranta approda nella capitale

Il Festival della Notte della Taranta, anno dopo anno, è riuscito a travolgere sempre più persone. Era il 1998 quando La Notte della Taranta ha mosso i primi, timidi, passi nell’inconsapevolezza di avere tra le mani un grande patrimonio capace di richiamare gente da tutto il mondo. Dal cuore di Melpignano, la Taranta, quel ragno descritto nei libri di Ernesto De Martino si è trasformata da evento di piazza locale a manifestazione internazionale da esportazione.
Durante l’anno, l’orchestra e il corpo di ballo girano il mondo: dalla Germania a Londra, da New York a Pechino. Ora il ritmo salentino è a Roma con l’Orchestra diretta da Giovanni Sollima all’interno di “Luglio suona bene“, manifestazione ospitata all‘Auditorium Parco della Musica il 27 giugno, nello spazio all’aperto della cavea.
Il maestro concertatore Giovanni Sollima, musicista di formazione classica, compositore e violoncellista siciliano, reinterpreterà a suo modo i brani della tradizione.

Musica e danza rigorosamente al ritmo della taranta

Il maestro Giovanni Sollima
Il maestro Giovanni Sollima

Molti gli ospiti, artisti che hanno accettato di confrontare la loro musica e la loro danza con la tradizione salentina. All’evento parteciperanno anche alcuni musicisti salentini, elementi storici dell’Orchestra Popolare “La Notte della Taranta“.
Sul prossimo concerto, il maestro Sollima anticipa che “…sicuramente ci saranno delle differenze con il concertone di Melpignano, puntiamo ad avere un crescendo di ritmo per far scatenare la piazza. Ci saranno venti minuti di delirio, alternati a cinque, sei o dieci minuti quasi estatici. Il repertorio è quello tipico della Notte della Taranta, faremo anche canti in griko, compreso l’inno della Grecia Salentina, Kalinitta, con un arrangiamento che li riporta indietro nel tempo e non mancherà la straordinaria pizzica di Galatone. Seguiremo la forte matrice ritmica del repertorio e gli archi faranno da polmone: a tratti saranno più carnali, a tratti avranno un suono quasi vellutato, per fare più contrasto. L’organico dell’Orchestra sarà ridotto numericamente, ma non nell’impasto sonoro, quindi ci saranno tutti gli strumenti, compresi quelli a mantice, a pizzico, a fiato e le percussioni”.

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(09/06/2014)

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