L’ Antiquarium degli scavi di Pompei, realizzato nel 1870 da Giuseppe Fiorelli, bombardato nel 1943, riallestito nel 1948 da Amedeo Maiuri e chiuso nel 1980 in seguito al terremoto, il 28 aprile scorso ha riaperto i battenti al pubblico, nella sua nuova veste di visitor center e spazio museale. Un luogo di accoglienza e conoscenza per approfondire la storia della città dalle sue origini al 79 d.C., attraverso nuovi allestimenti museali e multimediali, spazi dedicati alle mostre, percorsi di realtà virtuale immersiva per rivivere l’esperienza tragica dell’eruzione e la vita quotidiana dell’epoca, e un nuovo e moderno bookshop.
Antiquarium: due mostre aperte al pubblico
Negli spazi riservati alle mostre, l’esposizione permanente “Sacra Pompeiana” , dedicata ai luoghi di culto della Pompei pre-romana e una mostra temporanea “Per grazia ricevuta. La devozione religiosa a Pompei antica e moderna“, aperta fino al 27 novembre 2016, propone ai visitatori i rituali e le offerte votive che i fedeli di ogni epoca e di ogni religione offrivano al proprio Dio, o ai propri dei, in cambio di un aiuto miracoloso e caritatevole. “Per grazia ricevuta” è la formula che accompagna, da tempo immemorabile, le offerte votive dei fedeli a Dio per aver ascoltato le preghiere e concesso loro l’aiuto divino. Ex voto suscepto “secondo promessa fatta” era, invece, l’antica formula latina per esprimere una identica gratitudine nei confronti delle divinità pagane. L’uomo, infatti, ha sempre riconosciuto in Dio il Padre disposto ad aiutarlo a superare le difficoltà della vita (salute, protezione e benessere per i propri cari) e ad esaudire le preghiere, anche con un intervento miracoloso. La preghiera di supplica e di ringraziamento è così spesso accompagnata da un voto: una promessa a Dio di adempiere “qualcosa” offrendo anche uno spontaneo ringraziamento al santuario. L’offerta dell’oggetto è il “segno” di questa riconoscenza, e diviene perciò un atto di culto e di devozione divina. La mostra vuole approfondire proprio questo rapporto intimo e personale dell’uomo con Dio che si perpetua nei secoli passando dal mondo antico pagano al mondo cristiano in una sorprendente continuità di espressione nel rispetto della profonda diversità delle due religioni. Per la prima volta, infatti, vengono messi a confronto i rituali e le offerte votive che gli antichi Sanniti e Romani di Pompei donavano alle divinità pagane con quelli che i Cristiani, ancora oggi, offrono al Santuario della Madonna del Rosario. Ne emerge uno stringente parallelismo che, cambiati i tempi e le religioni, si perpetua in un rituale e in un “linguaggio” di offerte votive identiche nelle forme.
Il percorso espositivo dell’ Antiquarium continua nella vicina Villa Imperiale, lussuoso edificio del I sec. D.C., mai prima aperto al pubblico, dove sono riproposte ricostruzioni di ambienti domestici dell’antica Pompei.