La campagna della provincia di Macerata non ha nulla da invidiare a quella della vicina Toscana, come hanno scoperto da tempo inglesi, tedeschi e olandesi che si contendono le più suggestive dimore dell’entroterra.
L’Abbazia è poi immersa nella “Riserva Naturale Abbadia di Fiastra” che si estende su oltre mille e ottocento ettari nel territorio dei comuni di Tolentino e Urbisaglia, nella fascia medio collinare della provincia, terza in Italia in quanto ad attenzione ambientale. Per questa ragione pullula di strutture per l’ospitalità campestre.
Che il settore del turismo in campagna fosse florido era noto, meno forse era prevedibile, numeri alla mano, il crescente successo di questo settore emergente e in positiva forte espansione (tra i più rilevanti nell’articolato mondo del turismo).
La campagna fa bene
Disintossicarsi. Dalla città, dai ritmi, dalla globalizzazione, dall’inautenticità. Educarsi, anche, in mezzo alla natura, all’ascolto, alla varietà, all’autonomia, alla ciclicità e alla gestione del tempo; al rispetto degli spazi. Per ritrovare il benessere.
Quello vero, inteso come riabilitazione psicofisica perché se è accertato che l’azione dell’ambiente rurale sul nostro fisico è estremamente positiva, anche la mente ne trae indubbio giovamento.
Ecco quanto ha sostenuto il professor Michele Corsi, docente di Pedagogia generale e preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Macerata, primo relatore della conferenza stampa “Vacanze in campagna tra marketing e benessere”, ospitata nell’ambito della terza edizione della Borsa Italiana del Turismo in Campagna.
Una pausa all’inquietante disarmonia urbana serve eccome: è fondamentale, anzi obbligatoria, dice il professore marchigiano, anche se di pochi giorni; un messaggio importante oggi che i viaggi brevi rappresentano sempre più la norma. E aggiunge: “due settimane in campagna consentono di recuperare sei mesi di stress cittadino” sostenendo a chiare lettere che in un tempo di crescente richiesta psicoterapeutica la campagna “è salute mentale, fa salute mentale, è premessa di salute mentale”.
L’Osservatorio Nazionale sul Turismo in Campagna
I dati sul turismo “verde” in Italia, però, scarseggiano e sono difficili da raccogliere. Dati sicuri si hanno solo in relazione all’agriturismo, il comparto del turismo in campagna che si conosce di più, che Confederazione Italiana Agricoltori e Coldiretti danno in netto aumento con gli arrivi passati dal milione di presenze del 1990 ai tre milioni del 2003 e il volume d’affari salito da 120 a 750 milioni di Euro.
Diamo altri numeri: 12.500 aziende agrituristiche autorizzate in Italia nel 2003 – con un aumento dal 2002 al 2003 di circa 1000 unità – oltre la metà delle quali appartenenti a tre associazioni (Turismo Verde, Terranostra e Agriturist) raccolte sotto la grande campana di Anagritur, il cui presidente Andrea Negri è un altro dei relatori della conferenza.
Il 2003 è stato un anno boom per gli agriturismo con, nella sola estate, oltre un milione e quattrocento mila presenze e un fatturato stimato di 450 milioni di Euro, con proiezioni per il 2004 di 800 milioni di Euro; il che dimostra quanto il comparto goda di ottima salute.