Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Biotherm e Unicef, uniti per la salute dei bambini

Il mondo povero soffre anche della scarsità di acqua. Elemento prezioso ma, a volte, subdolo e traditore

Biotherm e Unicef, uniti per la salute dei bambini

In Asia, in Africa, in Sud America, chi non può accedere ad acqua pura o purificata, vive nel costante pericolo di ammalarsi, spesso in maniera cronica e con esiti fatali, soprattutto nel caso dei bambini.
Una volta un missionario italiano disse di aver capito cosa sia davvero la gioia la prima volta che vide, in Africa centrale, l’arrivo delle piogge: la gente si riversava per le strade, le braccia levate a un cielo finalmente generoso e si lasciava letteralmente inondare da capo a piedi, senza nessun pensiero se non che l’acqua, alla fine, era tornata.
L’acqua è qualcosa cui noi occidentali siamo abituati. Eppure basta avventurarsi appena “fuori porta” per rendersi conto di quanto il prezioso elemento, che pure rimane un alleato vitale, possa diventare subdolo e traditore. Un cubetto di ghiaccio, una spremuta o un succo di frutta allungati, a volte anche solo lavarsi i denti con acqua corrente invece che con quella imbottigliata: gesti semplici che possono provocare più di un guaio, dalla banale dissenteria a infezioni ben più gravi.
L’Unicef è da sempre attiva nello sforzo continuo di garantire ad ogni bambino il diritto alla salute e a una vita dignitosa. Ai gesti di solidarietà, ai contributi individuali e istituzionali, dal 2003 e fino al 2006, la multinazionale “L’Oreal”, proprietaria del marchio Biotherm, si è impegnata con l’Unicef a contribuire al finanziamento del progetto triennale “De la Source à la vie”, con l’obiettivo di ripristinare pozzi d’acqua nel Bénin e in Cambogia.
I risultati, a poco più di un anno, sono sorprendenti: nel Bénin, per esempio, la migliorata situazione nell’accesso all’acqua potabile ha contribuito a una riduzione della mortalità infantile dovuta al “verme di Guinea”, un parassita che ancora nel 1990 provocava 37.000 morti all’anno. In Cambogia, invece, sono stati riattivati 92 pozzi e ne sono stati aperti altri 52.
“Oggi più che mai – dichiara Fabio Lo Prato, direttore di Biotherm –  desideriamo continuare, al fianco di Unicef, il nostro sostegno per questo importante e significativo progetto.  Biotherm, alla luce dei traguardi raggiunti fino ad ora e con un entusiasmo sempre maggiore, vuole riaffermare il proprio impegno nei confronti dei bambini ed è determinata a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Un grazie particolare va a tutti coloro che con noi hanno sostenuto il progetto e continueranno a farlo in futuro”.

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