Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Quando si spegne una “luce”

In ricordo di un caro amico, un collega, un maestro con il quale abbiamo condiviso un pezzo di strada. Guido Vergani, giornalista e uomo di straordinaria umanità

Guido Vergani
Guido Vergani

Questo giornale promette, già nel nome, qualcosa che come prima impressione può apparire obiettivamente presuntuosa.
Facendo scorrere il mouse sul proprio personal computer, è possibile visitare i Paesi del mondo; è lo scopo per il quale Mondointasca è stato creato.
Consentire cioè ai navigatori della rete di conoscere terre e città e paesi nei quali non ha mai messo piede e nei quali, in molti casi, mai metterà piede, imperscrutabili essendo i capricci del personalissimo destino di ciascuno di loro.
Non solo di viaggi racconta, il nostro settimanale on line. Racconta anche piccole e grandi storie di personaggi famosi (artisti, esploratori, condottieri) dei retaggi storici del passato (archeologia, civiltà scomparse) della natura (continenti, terre aride, fertili e ghiacciate) e di ogni manifestazione umana che, se inserita nella giusta ottica interpretativa, costituisce un legame diretto per dar corpo alle fantasie d’evasione e al giusto desiderio di realizzarle da parte del visitatore occasionale o abituale. Questo è l’obiettivo che cerchiamo di perseguire al meglio, grazie all’entusiasmo e alla bravura dei nostri giornalisti.
Già, i giornalisti.
E’ uno di loro che ci ha lasciati per sempre, amico sincero e di vecchia data, che vogliamo ricordare, oggi. Un giornalista e scrittore di grande talento e di spiccata personalità, che avrebbe potuto creare, se ne avesse avuto il tempo, un giornale tutto suo, chiamandolo magari “Milanointasca”.
Guido Vergani, ultimo rampollo di una famiglia di famosi giornalisti milanesi, spaziando con competenza e acume, non disgiunte da una vena narrativa di assoluta bravura, si è occupato di tutto nel corso della sua vita da “cronista” di lusso, amando senza riserve questa professione.
Ma si è occupato, da sempre e con maggior amore nei suoi ultimi anni di vita, della nostra città, della Milano da “bere” e di quella da stigmatizzare, della Milano dei fatti e di quella delle parole vuote, della città-paese del dopoguerra e di quella che ci scoppia ora tra le mani, angustiata dai mille problemi di un cambiamento generazionale che comunque, ne siamo certi, finirà per darle nuova linfa negli anni a venire.
Non c’è stato un aspetto della vita cittadina che Vergani non abbia osservato,
interpretato e descritto, unendo a tali doti un indiscusso impegno civile, spinto dal desiderio di far scoprire ai suoi lettori quale immenso tesoro di storia  e di vita la metropoli meneghina sia stata in passato e continui ad essere ai nostri giorni.  
Avremmo tanto voluto che questi suoi “tesori”, o perlomeno una parte di essi, fosse destinata anche a Mondointasca. Purtroppo non è stato così. Siamo arrivati fuori tempo massimo. Capita.
Cercheremo di rimediare con le nostre sole forze. Ma non sarà la stessa cosa, questo è sicuro.

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