Kidzania, il parco urbano che ricostruisce per i bambini una città in miniatura, approderà anche in Italia con un primo progetto a Milano e altri quattro siti a Bologna, Roma, Bari e Catania. Il piano di parchi attrezzati è stato presentato alcune settimane fa a Milano da Kidzania Italia e dal partner italiano Officine Rambaldi. Il programma prevede, entro la fine del 2008, la realizzazione di cinque “Kidzanie” sul modello del parco realizzato a Santa Fe, a Città del Messico, nel ’99.
In un’area di circa seimila metri quadri, i bambini si troveranno di fronte a una vera e propria cittadina: per utilizzare i mezzi di trasporto interni è necessaria una patente e all’ingresso a ogni visitatore viene assegnato un assegno, nella “valuta” di Kidzania. Nel parco ci sono negozi, cinema, bar, servizi come banche, ospedali, uffici postali, aziende: il bambino può vivere la città “spendendo” il suo assegno come un consumatore oppure “lavorando”, ad esempio in una fabbrica di cioccolato o in una falegnameria, o ancora in una stazione radio o in uno studio televisivo. Nel parco sono presenti degli animatori, secondo il rapporto di un adulto ogni 25 bambini: Il controllo di tutta l’area è affidato a un sistema di localizzazione e alla sorveglianza dei “nonni di Kidzania”, ex-carabinieri in pensione.
Il primo Kidzania, in Messico, ha chiamato più di 2 milioni di visitatori e conta oggi su partnership di aziende come Duracell, Johnson & Johnson, Chevrolet, Nestlè, Mattel, Dell e Intel. Il successo di questa formula ha indotto la Keo, Kids Entertainment Organization, società controllata da Global Retail srl, a creare Kidzania Italia, con un piano di investimento dichiarato di 60 milioni di euro.
L’obiettivo, il network dei cinque parchi urbani, verrà conseguito partendo da Milano. La sede del primo centro, in realtà, non è ancora stata annunciata: dovrebbe trattarsi di un sito ben collegato dai mezzi di trasporto, forse vicino a una stazione metropolitana alle porte della città. Partecipa all’iniziativa anche la Fondazione Lorenzo Onlus, alla quale il parco devolverà il 2 per cento degli incassi lordi ogni anno e che, del resto, potrà anche fare da organo di controllo sulle attività di Kidzania. Il comitato scientifico della Fondazione, si legge nella nota stampa, verificherà che “le necessità commerciali dei partner di Kidzania non prevalgano sugli aspetti educativi ed etici”.
Per informazioni: http://www.kidzania.it/