Dall’8 dicembre tutti potranno entrarvi, ma pochi alla volta e per 20 minuti accompagnati da esperte guide. Gli spazi sono stretti e permettono limitati movimenti. Per quella data il sommergibile Toti sarà visitabile al suo interno. Sarà possibile capire in quali condizioni l’equipaggiamento di 32 persone viveva e lavorava tra la sala motori, la sala manovra e la sala siluri. Suddivisi in due squadre, alternavano le ore di guardia con quelle di riposo. Ma sempre in stato dall’erta. E al posto di combattimento. Il Toti, infatti, è un SSK, Submarine-Submarine Killer, un sottomarino destinato a distruggere altri sottomarini, e in particolare i grandi lanciamissili a propulsione nucleare, una delle armi più temute del blocco sovietico.
Varato il 12 marzo 1967, il Sottomarino Enrico Toti S 506, è il primo
sommergibile costruito in Italia nel dopoguerra. In un paio d’anni lo
seguirono tre sommergibili gemelli in servizio attivo quasi trent’anni,
fino alla fine degli anni Novanta. Si narrano due episodi sul Toti, uno
sfortunato e uno glorioso. Il primo ha lasciato il segno: una leggera
ammaccatura sulla prora ancora visibile. Un siluro, attivatosi prima
del previsto, è tornato sui suoi passi colpendo di striscio il
sottomarino. Il secondo invece è stato prova della sua efficacia: il
Toti è riuscito ad arrivare, non rilevato, sotto una portaerei Usa,
riemergendole accanto. Nel corso della sua attività il Toti ha
accumulato 27.030 ore di moto percorrendo 137.000 miglia. Alla sua
guida si sono avvicendati 34 comandanti e 10 direttori di macchina. E
solo loro sanno davvero cosa è accaduto dentro e intorno a quel
sommergibile.
Oggi però, che la sua attività si è conclusa, è diventato, nel vero senso della parola, un pezzo da museo. Sfoggia tutti i suoi 46,2 metri di lunghezza e 4,75 di larghezza nel Museo della Tecnica e della Scienza di Milano, dopo aver attraversato tutta la penisola: dalla Sicilia nel 2001 è giunto per mare a Cremona e qui è rimasto attraccato nel porto fluviale fino al 2005 per essere trasportato via terra nel capoluogo lombardo. Di questo viaggio tutti hanno memoria, perché in molti l’hanno seguito e altrettanti ne sono rimasti affascinati.
Il 7 dicembre avverrà l’inaugurazione ufficiale, dal giorno seguente
l’apertura sarà al pubblico. Il Museo se ne prenderà cura, con gli
utili provenienti dal biglietto d’ingresso, dalla vendita di
merchandising e dal contributo del Comune di Milano pari a 300 mila
euro, a cui dal bilancio del 2006 si aggiungeranno altri 4 milioni di
euro. In tanti hanno già chiesto e prenotato la visita. Bisognerà avere
pazienza. Si dovrà aspettare il proprio turno. Sono 90 i posti
disponibili al giorno. Nel frattempo di potrà godere dell’immagine
impressa sui biglietti dell’ATM, sui francobolli delle Poste o del dvd
“Aldilà del mare”, un documentario di 54 minuti realizzato dal Museo
con la collaborazione dell’Istituto Luce, della Marina Militare,
Fincantieri e TDK. Tutto ciò, in attesa di visitare questo famoso
sommergibile da guerra. Già, la guerra. È decisamente meglio vederla al
museo.
Per infornazioni:
Museo Nazionale della scienza e della tecnologia
Via San Vittore 21, Milano
Tel. 02.48555384
www.museoscienza.org