Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Natale a Graz, fra luminarie e vin brulé

Asburgica e “trendy”, vivace e mondana, tradizionale e tranquilla.
Graz ha i ritmi “lenti” dei suoi abitanti, che anche in pieno inverno vanno in bicicletta. Per meglio godere il loro “luminoso” Natale

Altgazer Herrengasse
Altgazer Herrengasse

Accanto ai palazzi rinascimentali e alle chiese barocche, Graz offre anche il “non plus ultra” dell’architettura d’avanguardia; si parla persino di una vera e propria “scuola di Graz” nata negli anni Sessanta e conosciuta oggi nel mondo intero.
Ma è nell’anno 2003 che l’architettura del futuro si è materializzata a Graz, quando la città ha vissuto trecentosessantacinque giorni da capitale Europea della Cultura.
Le costruzioni quasi spaziali, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, si integrano perfettamente nel centro storico, dichiarato dall’Unesco nel 1999  “patrimonio mondiale dell’umanità”.
Passato e futuro non stonano e fanno parte entrambi dell’anima della città  perché, come spiegava Wolfgang Lorenz, responsabile del programma Graz 2003 “la città vecchia non è un museo e in nessun caso deve diventarlo. Patrimonio mondiale dell’umanità è un titolo, non una minaccia.” 

Fra le bellezze del centro storico

La Torre dell'Orologio
La Torre dell’Orologio

Per esempio. La Torre dell’Orologio, simbolo storico e amatissimo della città, è stata affiancata da un edificio “ombra”: l’Uhrturmschatten, in legno nero;
un’ombra, appunto, che si erge silenziosa vicino alla Torre e fedelmente la riproduce. Il passato non si adegua al presente, ma viceversa. Nell’orologio della Torre, è la lancetta più lunga a segnare le ore, solo perché quella dei minuti è stata aggiunta in un secondo tempo.
L’attaccamento degli abitanti alla loro Torre è testimoniato anche dal fatto che durante l’invasione francese del 1809, pur di non vederla distrutta, pagarono ben 2.987 fiorini; somma notevole per l’epoca.
La campana fa sentire i suoi rintocchi dal lontano 1588 ed è stata ricavata dalla fusione del metallo di centouno palle di cannone turche.
Si trova sullo Schlossberg, una splendida collina alta circa cinquecento metri alla quale si giunge salendo i duecentosessanta scalini scavati nella roccia.
I più pigri possono tuttavia utilizzare la funicolare, che dal 1894 si arrampica lungo una pendenza del 61%; per chi ha “fretta”, è sempre disponibile un ascensore di vetro che in meno di trenta secondi “catapulta” gli occupanti fino alla Torre dell’Orologio.

LEGGI ANCHE  Taormina da sfogliare "on the road"

L’amico “alieno”

Kunsthaus, il
Kunsthaus, il “friendly alien”

Per unire i quartieri delle sponde opposte del fiume Mur, che attraversa il cuore di Graz, è stata costruita la Murinsel, una specie di “conchiglia” di vetro e di acciaio galleggiante, che funge da “café” e teatro all’aperto, perlomeno d’estate. Pezzo forte dell’architettura avveniristica è però la Kunsthaus, Museo d’Arte contemporanea, nata dalla vecchia Eisernen Hause, uno dei primi edifici in ghisa del continente (1848).
C’è chi ha definito la Kunsthaus un “polmone alieno” o “un utero metallico”! Il “friendly alien” (l’alieno amico, così viene chiamato) sembra tuttavia una struttura viva.
Di notte si illumina di blu e i suoi oblò cambiano colore al variare della luce.
La pelle esterna della Kunsthaus è formata da mille e sessantasei pannelli  di plexiglas: di sera, la facciata trasmette segnali luminosi e diventa un “notiziario” leggibile, con parole e messaggi, informando i visitatori sugli appuntamenti e sulle mostre d’arte in programma.  A sua volta la luce del giorno filtra all’interno attraverso gli oblò che sono tutti rivolti a nord, tranne uno, che sbircia verso est e “incornicia” la Torre dell’Orologio; quasi una tacita e amichevole intesa tra passato e futuro.

Condividi sui social: