Emilia-Romagna
Parma e Piacenza
Fine anno alla maniera dei nobili signori d’un tempo è la proposta dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
In particolare, il Castello di Felino (dell’anno 890 e poi ricostruito, circondato da un ampio fossato e protetto da quattro possenti torrioni angolari, sorge su una splendida altura) organizza le “Ricordanze di Sapori”, che offrono le meraviglie del desco e quelle del “divertissement”. A lume di candela, indovine nascoste da veli, streghe dai corpi sinuosi, giocolieri sui trampoli e giullari, musici, poeti dai dolci madrigali, cavalieri, popolano il castello e la sua festa di fine anno.
Un modo di interpretare i conviviali piaceri delle antiche corti. La cena, poi, è nelle mani dello chef Maurizio Morini (Locanda della Moiana) che suggerisce cannelloni con ragu di scorfano, mitili e pesto leggero di basilico, ravioli con verdure, lingua e salsa al tartufo nero, costoletta d’agnello in crosta di mandorle e il dessert “del nuovo anno”.
Cervia
Proposta originale, al limite del surreale, quella di Cervia e il suo Fantini Club: sfidare l’inverno e invitare tutti in spiaggia fino all’8 gennaio 2006, tra esposizioni di sculture di sabbia, gare sportive e drink bollenti.
Si comincia con la mostra “Le Luci della Sabbia”: gli artisti del Campionato del Mondo di Sculture di Sabbia presentano le loro realizzazioni sul tema del Natale (orario: 10-12.30 / 14.30-19.30). Evento “fun” il 5 gennaio: la Ciaspalonda, una marcia notturna sulla sabbia con le racchette da neve.
E, per tutti, il Fantini Club, storico bagno dell’Adriatico (fronte mare di oltre cento metri e un’area complessiva di quasi quindicimila metri quadri con sei punti bar, tende per massaggio, palestra, otto campi regolamentari per i vari beach games), che propone il suo bar e la sua accoglienza.
Da non dimenticare poi che la Riviera Romagnola, d’inverno, ha un fascino particolare e che Cervia ha recuperato le sue saline (visite, acquisto di sale).
Toscana
Mugello, Lucca
Il Mugello è terra schietta. Una Toscana ancora “ruspante”, un po’ fuori dai circuiti. Ma ruspante non è il Country Resort Monsignor della Casa, una splendida villa immersa nel verde, camere e sale ricche di preziose stoffe e mobili.
La proposta è una cena “fastosa” per la fine dell’anno e un rilassante capodanno a base di piscina, sauna e bagno turco.
Lucca non ha bisogno di presentazioni. Ma “i profumi di Lucca”, sì.
Ecco allora il “Weekend olfattivo”, percorso tra le fragranze cittadine e delle numerose e magnifiche ville che la circondano.
Quali sono i profumi? Il primo impatto è con quelli della vegetazione tipica del luogo, le cui essenze sono utilizzate nella composizione di un gran numero di fragranze: cipresso, cedro, alloro, gelso, agrumi, rosmarino, lavanda, timo, e poi magnolia, limone, mimosa, gelsomino.
Organizza il Casolare del Lauro, antica casa colonica a Gragnano, nei pressi di Lucca, ai piedi delle sue celebri colline. Il pacchetto prevede l’omaggio del “Libro del profumo” di Mariangela Rossi, una degustazione olfattiva con profumi, tè e tisane presso l’Angolo di Santa Maria Novella a Lucca, una cena tipica tra i profumi della gastronomia in una fattoria sulle colline, come la zuppa alla frantoiana e la pappa al pomodoro con basilico, o quelli del bouquet vivace dei vini rossi più corposi e dei bianchi più fruttati delle colline lucchesi.
Il pacchetto è sospeso per Capodanno ma acquistabile subito dopo.
Puglia
Salento, Brindisino
Il Salento è la “terra dei due mari” e Leuca ne è l’estremo lembo.
Gallipoli, invece, è cittadina murata, sul mare. La proposta è quella di soggiornare all’Ecoresort Le Sirené di Gallipoli, a due passi da molte spiagge e di assaggiare i piatti salentini nelle scuderie dell’ottocentesca Villa La Meridiana, a Santa Maria di Leuca. Lo propongono i Caroli Hotels, insieme alle visite ai presepi più belli (come quello di Monte Orco a Tricase) e alle città d’arte come Lecce, città barocca, Gallipoli e il suo borgo antico, Otranto e la sua splendida cattedrale, Santa Maria di Leuca, de Finibus Terrae.
Shopping presso artigiani e produttori alimentari. Dopo il cenone, passeggiata a Otranto, a punta Palascia, dove c’è il vecchio faro, per aspettare l’alba del nuovo anno nel punto più a oriente d’Italia.
Un frantoio del Duecento scavato nel sottosuolo; una grotta con un caminetto dove brucia il legno di ulivo; una tavola elegante, dove tintinnano i cristalli.
Siamo in terra brindisina, in terra di masserie. Quella di Torre Coccaro (Savelletri di Fasano) è diventata una casa rurale di lusso, dove le volte a botte e i muri bianchi vengono accostati a mobili e arredi d’arte, a letti con lenzuola di seta.
Intorno, la terra degli ulivi, rossa, e i muri bianchi di calce. E la possibilità di vedere cittadine “bianche” come Ostuni o dall’architettura interessantissima, come Locorotondo e Martina Franca.
Il cenone è nel frantoio ipogeo, tra i piatti della grande tradizione pugliese.
Cucina che si può anche approfondire con i corsi tenuti in masseria (imparare a fare bene le orecchiette è un buon modo per iniziare l’anno). La masseria ha anche un centro benessere (piscina coperta, idromassaggio, bagno turco).