Piccoli ma buoni. Sono i comuni con una popolazione inferiore ai 12 mila abitanti che meritano la certificazione ecoturistica. “Piccoli comuni ecoturistici d’Italia”, infatti, è il progetto di turismo sostenibile proposto dall’Associazione Ecoturismo Italia, con il contributo scientifico dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia, per fornire ai comuni, interessati ad ottenere il riconoscimento, consulenza tecnica e assistenza nel valorizzare l’offerta turistica del proprio territorio in un’ottica di sostenibilità sia ambientale che economica. Per ottenere la certificazione ogni singolo comune deve sostenere dei costi che variano a seconda delle sue dimensioni dai 1500 euro ai 3000.
L’ecoturismo, infatti, in quanto forma di turismo sostenibile che rispetta l’ambiente e le popolazioni locali, e ne valorizza le risorse naturali e storico-culturali, si sta rivelando un vero e proprio mercato in grado di attirare l’attenzione non solo degli operatori turistici ma anche degli enti locali, “sempre più consapevoli – sostiene Emanuela Manca, responsabile del progetto – di poter e dover promuovere sul proprio territorio un turismo di qualità, che coniughi sostenibilità ambientale, economica e sociale”.
Il marchio di certificazione dei piccoli comuni ecoturistici è stato lanciato a Bagolino, in provincia di Brescia, nel dicembre scorso, contemporaneamente al primo corso di formazione per gli amministratori comunali. Sono 30 i comuni interessati al progetto, ma Bagolino è il primo che ha aderito all’associazione e sta percorrendo l’iter per ottenere il marchio. “All’entrata del paese vi sarà: Bagolino, gemellato con Oettingen, comune ecoturistico”. Questa è l’ambizione del sindaco trentottenne Marco Scalvini, che abbiamo incontrato.
Sindaco, perché ha deciso di aderire all’iniziativa?
Abbiamo sentito l’esigenza di qualificare il turismo e dare una prospettiva turistica, economica e sociale alla popolazione. È compito dell’amministrazione pubblica creare opportunità affinché il privato investa e tutta la comunità tragga benefici. Il Comune certificato, inoltre, entra a far parte del circuito nazionale ed internazionale della filiera ecoturistica, avendo contatti privilegiati con gli altri operatori partecipanti, come Comuni, Tour Operator, agenzie e vettori di trasporto.
Mi parli del suo comune…
Bagolino è un comune prealpino al confine con il Trentino. Conta 4 mila abitanti, che d’estate arrivano a 12 mila e d’inverno 8 mila. Si estende su una superficie di ben 109 km quadrati ed è a 400 metri sopra il livello del mare. Ed ha una varietà paesaggistica eccezionale: da una parte la Vallesabbia, al confine con la provincia di Trento, la Vallecamonica e la Valletrompia, dall’altra il lago d’Idro, terzo lago per importanza della provincia di Brescia, fino a raggiungere i 2500 metri con il Monte Blumone.
Cosa rende unico il comune che amministra?
Vado fiero di un premio assegnatoci dallo Scall international Lombardia, il Touring Club e la Presidenza della Regione Lombardia come miglior comune per aver salvaguardato le proprie tradizioni e averle mantenute intatte. È importante che un paese custodisca e valorizzi la sua storia e le sue origini, anche gastronomiche.
Sono tre i nostri punti di forza: la terra, l’aria e l’acqua. La prima è sana e produce prodotti di eccellenza. La seconda è pura e non contaminata dalle industrie. La terza è di sorgente. E ci permette di imbottigliare 80 milioni di bottiglie “Maniva”, che anche sponsor del Milan. E poi c’è la capacità della gente di montagna di trasformare le difficoltà in opportunità. Chi fabbrica con le mani, per competere, deve farlo meglio di chi lo produce con le industrie. Ne è esempio una piccola ditta artigianale di Bagolino che ha creato i calici in peltro e oro usati nella trilogia di Harry Potter.
Cosa significa per lei ecoturismo?
Ecoturismo non è solo vivere a contatto con la natura, ma vedere, conoscere, degustare e capire la cultura e la storia di un territorio, che deve essere valorizzato. Noi possediamo storia cultura e paesaggio. Abbiamo 12 chiese che ospitano 2 opere di Tintoretto. Possediamo un centro storico, riconosciuto come uno dei più belli d’Italia. Siamo stati la I^ Repubblica Italiana socialista alleata con la Serenissima. Abbiamo il I° cimitero napoleonico, tutelato come monumento nazionale. Custodiamo un preziosissimo archivio storico, tutelato dal Ministero. E poi ogni anno si svolge un carnevale antico 500 anni, considerato dalla Comunità Europea come una delle manifestazioni più folcloristiche ed etniche. Per non parlare del formaggio che produciamo: il Bagoss, che esportiamo in Inghilterra, e di cui Rai Sat ha fatto una trasmissione sul Gambero Rosso. Lo produciamo a 2000 metri fra quelle mulattiere e cascinali che gli escursionisti di Trekking incontrano. Ecco: questo è ecoturismo.
Dal punto di vista ambientale, quali opportunità avete creato per il turismo?
Le nostre opportunità al riguardo sono costituite, con il sostegno del Cai, da percorsi a cavallo, in mountainbike e trekking lungo mulattiere e sentieri anticamente usati da contrabbandieri e contadini, oggi recuperati, segnalati e raccolti in una guida. Ma anche da attività sciistica in montagna e al lago, e da molteplici sport del tutto particolari, di cui organizziamo gare e competizioni a livello nazionale come il rally, trial, lo slit dog o il braccio di ferro, canoa, vela, kajak, surf, nuoto, pesca, free styling, scalate in roccia. C’è, inoltre, una grande presenza di campi scout e scuole di vita che vivono nei boschi e sui pascoli a stretto contatto con la natura. Ogni anno poi l’associazione Nostalgia Auto con l’iniziativa “Bagossando nella valle” propone tour nel centro storico su macchine d’epoca. Mentre annualmente promuoviamo con la Regione Lombardia “La giornata Regionale delle Foreste”, durante la quale esperti di botanica accompagnano la gente a conoscere le varietà dei nostri boschi e al termine del percorso vi è un pranzo in un cascinale per 2 mila persone, gratuito e finanziato dalla Regione.