Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

AAA … Astenersi perditempo…

Gian Paolo Bonomi Con queste due parole chi propone o vende qualcosa attraverso la Piccola Pubblicità prega coloro che non volessero (o potessero) seriamente acquistare, di non fargli perdere tempo.Faccio mie queste due parole relativamente a una recente esperienza professionale che mi consiglia di tutelarmi per il futuro mediante la sullodata invocazione. Come già più volte sbandierato, oltre che giornalista turistico sono un Professionista dei Viaggi alias Travel Consultant, alias un signore che si permette di considerarsi alla stessa stregua di altri professionisti o esperti o conoscitori del proprio lavoro: cito quindi non solo l’avvocato e il dentista ma anche … Leggi tutto

Gian Paolo Bonomi
Gian Paolo Bonomi

Con queste due parole chi propone o vende qualcosa attraverso la Piccola Pubblicità prega coloro che non volessero (o potessero) seriamente acquistare, di non fargli perdere tempo.
Faccio mie queste due parole relativamente a una recente esperienza professionale che mi consiglia di tutelarmi per il futuro mediante la sullodata invocazione.
Come già più volte sbandierato, oltre che giornalista turistico sono un Professionista dei Viaggi alias Travel Consultant, alias un signore che si permette di considerarsi alla stessa stregua di altri professionisti o esperti o conoscitori del proprio lavoro: cito quindi non solo l’avvocato e il dentista ma anche il più umile trumbèe/stagnino (ma non per questo meno utile: provate a mangiare con l’odore del cesso ingorgato) o magùt/muratore (provate a mangiare con quello spiffero d’aria).
Le prestazioni, consulenze, interventi dei sullodati professionisti sono (sembra giusto), pagate,  remunerate (talvolta anche solo in sede di solo preventivo) mentre non lo è la prestazione, consulenza, intervento del Travel Consultant alias Professionista dei Viaggi (uno parla, spiega, dà un parere, chi lo ascolta, prende si alza e se ne va…). E va anche bene così, se non che (con la speranza di sbagliarmi, ma così sembra) nei confronti di chi opera nel Turismo si è da un po’ di tempo scatenata una caccia, una sorta di safari consistente non solo nell’escludere che (anche) questo professionista “avrebbe” diritto a campare del proprio mestiere (che sarà meno facile di quello del cardiochirurgo ma potrebbe anche essere un filino più intelligente e culturalmente più utile di quello del trumbèe). E vabbè, ancorché obtorto collo accetto pure questa aberrazione (perché tale è: uno lavora, dice, spiega e chi gli sta davanti non gli slunga nemmeno un pfenning, mah). 

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Una scala dei valori al contrario

AAA … Astenersi perditempo…

Ma perché mai tanto mio buonismo, rassegnazione, accettazione di aberrazioni?
Perché in Italia c’è indubbiamente chi non naviga nell’oro (giovani, pensionati, parte di chi campa a reddito fisso) e si parla pure di un Belpaese impoverito (ci credo meno: l’italiano ha rubato al suo Stato –vedi Bot e CCT- e magari si ritrova adesso con meno cash, contante, ma di soldi in cascina -tra prime seconde e terze case- ne ha messi tanti, e non mi si consideri povero chi può anche avere solo poche decine di euro sul C/C ma possiede casa in città e appartamento al mare: li venda e si ritroverà ricco pure lui).
E se c’è qualcuno che non naviga nell’oro va anche bene che un vecchio signore –dopo aver girato 10 volte il mondo e messe via 2 lire- gli spieghi gratuitamente come andare a Pizzighettone piuttosto che a Gran Canaria o in Bolivia. Ma solo a chi accomuna una meritoria voglia di vedere a scarse risorse economiche.
Accade invece frequentemente che a esibirsi in squallide manifestazioni di grettezza, taccagneria, spilorceria, tirchieria, sordidezza, pitoccheria, cupidità, avidità, siano i ricchi, i sciùr, quelli con la pila, i danèe, i cosiddetti benestanti, chi possiede immobili, ha incassato ricche eredità, gode di ottime pensioni, ha case qui e là.
E ciò mi fa incazzare.

La ricchezza viaggia in cerca del risparmio

AAA … Astenersi perditempo…

E’ mai possibile -mi chiedo- che gente che naviga nell’oro (come tali si intendono i ricchi, sciùr  etc etc di cui alle righe precedenti) si scanni, si danni, giri forsennatamente agenzie viaggi, zompi da una compagnia aerea a un’altra, si sciupi la vista davanti a internet, perda diottrie leggendo avidamente tariffari e dèpliants, si accorci le dita schiacciando tasti di siti Low Cost, prenda spasmodicamente appunti di tariffe, svendite e saldi turistici, si rovini la vita sì bassamente soltanto per risparmiare un paio di decine di euro (a fronte dei “quanti miliardi”, vabbè di lire, avrà questa gente)? Premesso che nel Belpaese confondiamo spesso ricchezza con cultura e intelligenza (vedi l’equivoco sulla borghesia, chi è un borghese: in Italia è uno con il conto in banca e non colui che ha un paio di buoni libri sul tavolino da notte) dov’è finito mai quel vecchio signore, il benestante d’antàn che amava viaggiare trattandosi bene, andava dal professionista turistico di fiducia, spiegava cosa gli sarebbe piaciuto dopodichè pagava, se ne andava a vedere una buona commedia, una mostra d’arte –invece di dannarsi smanettando su una tastiera- e tornato a casa faceva le valige per andare a godersi quella vida buena que es cara, hay otra mas barata, pero no es vida?
Ma perché ‘sta incazzatura? Ho esempi in merito? Eh sì, sennò mica mi adonterei.

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