Sabato 27 Luglio 2024 - Anno XXII

Milano, dal Rinascimento al naturalismo

La mostra aperta a palazzo Reale sul ‘600 e ‘700 lombardo nella collezione Koelliker. E lo splendore cinquecentesco nel monastero di San Maurizio, da poco restaurato

Francesco del Cairo, Riposo durante la fuga in Egitto
Francesco del Cairo, Riposo durante la fuga in Egitto

Milano apre la stagione primaverile con due proposte di sicuro interesse per gli amanti dell’arte e della storia cittadina. A palazzo Reale, fino al 2 luglio prossimo, l’esposizione “I maestri del ‘600 e del ‘700 lombardo” svela un corpus scelto e in gran parte inedito di opere della sterminata collezione Koelliker. Poco distante da piazza Duomo, nel cuore storico della città, in corso Magenta, resta invece aperta ai visitatori la chiesa di San Maurizio al monastero maggiore, per mostrare i primi risultati dei restauri sugli affreschi.
L’esposizione a palazzo Reale presenta 59 dipinti di una delle collezioni private più ampie al mondo: la raccolta Koelliker, che solo per i dipinti conta 1500 esemplari e che sta sta per essere catalogata da Mara Miniati, per tutte le sezioni, comprese quelle di strumenti ottici e astronomici, dal Cinquecento in poi. 

Antonio d'Enrico, ritratto di Joannes d'Avalos, 1580c.a.
Antonio d’Enrico, ritratto di Joannes d’Avalos, 1580c.a.

Per la mostra milanese i curatori, Francesco Frangi e Alessandro Morandotti, hanno scelto opere del ‘600 e del ‘700 di autori noti, nel panorama delle scuole regionali lombarde, e di alcuni pittori anonimi. Già riconosciute, ci sono tele di Cerano, Procaccini, Tanzio da Varallo, Daniele Crespi e ancora Carlo Ceresa, Francesco Cairo, Fra Galgario, Giacomo Ceruti.
Il visitatore può osservare diversi temi tipici della pittura del tempo: lo stile post caravaggesco, il naturalismo, il barocco e il tardo barocco. L’attenzione a una pittura fortemente calata nella realtà si vede nei ritratti e si ritrova poi in diversi dipinti del filone “pauperistico”, che rappresentano mendicanti e persone umili, come per Giacomo Ceruti o per l’anonimo “maestro della tela jeans”. “Il merito della collezione è anche quello di avere opere molto interessanti e ad oggi non ancora attribuite”, dicono i curatori. “Per l’occasione sono partiti diversi studi per identificare gli autori di queste tele”. Le ricerche sono ancora in corso e riguardano più di un’opera presentata in mostra.
Fra gli altri autori proposti, da segnalare Salomon Adler, Vimercati, Jacob Ferdinand Voet e inoltre Andrea Pozzo, Paolo Pagani, Giuseppe Antonio Petrini. Per molti di questi dipinti, questa è la prima esposizione rivolta al grande pubblico.

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Bernardino Luini, particolare da
Bernardino Luini, particolare da “Sepoltura di Cristo”

E’ la pittura del Cinquecento, invece, a tornare di richiamo per la chiesa di San Maurizio al monastero maggiore, in corso Magenta. L’edificio benedettino, nella sua struttura attuale realizzato nel 1503, in realtà affonda le sue radici ancora più indietro, tra l’ottavo e il nono secolo dopo Cristo. La chiesa del monastero e il coro retrostante, riservato alle monache di clausura, sono ora accessibili al pubblico, mentre proseguono i lavori sulle volte, sull’organo e su un crocefisso ligneo dipinto.
Gli affreschi e le decorazioni delle due chiese, che ricoprono per intero pareti e volte e che sono stati realizzati in periodi successivi, a partire dal Cinquecento, sono di Bernardino Luini, dei figli Giovan Pietro e Aurelio, di Callisto e Fulvio Piazza, Simone Peterzano e Antonio Campi.
Per gli esperti, San Maurizio è un concentrato delle tendenze artistiche della regione, “come se la storia milanese si fosse fermata al secolo XVI”, afferma Sandrina Bandera nel catalogo. Per il visitatore, è una gioia degli occhi: le chiese, rischiarate dai punti luce in alto, stupiscono per gli affreschi che il restauro ci ha riconsegnato: immagini vivide, volti composti e insieme espressivi, composizioni mai statiche, grande varietà dei soggetti che comprendono scene bibliche, raffigurazioni di santi e, per la chiesa claustrale dedicata alle monache, sereni paesaggi naturali.  
Le due iniziative espositive, entrambe sostenute dalla Banca Popolare di Milano, mostrano il volto spesso poco ricordato della città: la Milano storica, che a tutt’oggi conserva contributi rilevanti per l’arte e l’architettura dell’età moderna.

Per informazioni: http://www.maestri600-700lombardo.it
“Maestri del ‘600 e del ‘700 lombardo nella collezione Koelliker”. Orari: da martedì a domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30.

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San Maurizio al monastero maggiore. Orari: da martedì a sabato 9-13 e 14.30-17.30. Per informazioni tel 02 86450011

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