Secondo i dati annunciati da Federalberghi il 2 maggio quasi il 90 per cento della spesa degli italiani per le vacanze primaverili è stata realizzata su mete nazionali. I turisti che hanno scelto il mese scorso per regalarsi qualche giorno di riposo, nei giorni di Pasqua e nei week end lunghi del 25 aprile e del primo maggio avrebbero prodotto un giro d’affari di circa 5 miliardi di euro e per la maggior parte sul mercato italiano.
Nel “ponte” del 25 aprile gli adulti che si sono recati in vacanza, secondo Federalberghi, hanno raggiunto il numero di 4,9 milioni, pari al 10,3 per cento della popolazione maggiorenne. La scelta è ricaduta in gran parte su destinazioni marittime, mentre in misura minore sono state considerate la montagna, le città d’arte e le terme.
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi-Confturismo, ha colto l’occasione dei report sui viaggi di questi giorni per commentare: “Le vacanze primaverili hanno dato un segnale inequivocabilmente forte al settore ed il turismo italiano è pronto a gestire una ripresa attesa ormai da quattro anni”. “Il dato che più ci incoraggia e deve far riflettere il mondo economico e politico, è che di questa cifra quasi il 90 per cento sia stata spesa dagli italiani per restare in Italia”, continua Bocca. “A questo punto le prospettive che si aprono per il settore sembrano essere delle migliori e le strutture del sistema ricettivo e turistico nazionale si dichiarano pronte a fare la loro parte, mantenendo il livello dei prezzi nei limiti dell’inflazione reale”.
“Quello che dunque manca, per avviare il definitivo rilancio”, aggiunge Bocca, è un gesto di autentica strategia politica, che auspichiamo il prossimo governo voglia compiere.
“Auspichiamo quindi che Romano Prodi, in queste ore che porteranno all’elaborazione della squadra di governo, riconosca al settore un’attenzione adeguata”.