Cannes, non solo Croisette
E poi c’è Cannes, al di là della vetrina e delle vetrine. Un luogo piacevole da visitare, che conserva traccia delle sue storie. La geografia è quella del massiccio dell’Esterel a ovest, con le colline Californie e Croix des Gardes a fare da anfiteatro; sullo sfondo le Alpi Marittime, le isole di Lérins, Saint Honorat e Sainte Marguerite; di fronte, il mare del Golfo de la Napoule a dare carattere azzurro al tutto.
Se la Croisette e la Rue d’Antibes (la sua parallela, anche in senso di uso, vetrina di celebri boutique, profumerie, gioiellerie, abbigliamento, fiorai, pasticcerie e salon de thé) sono in servizio permanente per l’esposizione del lusso e suoi derivati, hotel compresi, la rue Meynadier ha un aspetto più “cittadino”, con formaggiai, salumai, artigiani.
È comunque nel vecchio centro che si può trovare ancora un certo carattere provenzale, l’impronta del vecchio villaggio di pescatori. Basta scegliere le stradine del Suquet, il mercato Forville (contadini e pescatori che vendono la loro merce), il “quai” Saint Pierre. Come diceva Gilbert Bécaud: « il y a tout au long des marchés de Provence… ».
E poi i ristorantini (bouillabaisse, aïoli, ratatouille) che ne danno un’interpretazione.
Al Suquet, sulle alture cittadine, nelle rovine del castello medievale dei monaci di Lérins, c’è il Musée de la Castre. Le collezioni del barone Lycklama di antichità (mediterranee) arte primitiva (ceramiche precolombiane) etnografia, viaggio (arte e oggetti di Oceania, Himalaya, Americhe). Nella cappella Sant’Anna (XII secolo) ci sono strumenti musicali di tutto il mondo e, nelle sale, la pittura provenzale dell’Ottocento, con paesaggi di Cannes e di tutta la “French Riviera”.
Da segnalare ancora la Galleria Malmaison (Croisette 47), che offre 160 incisioni di André Masson (acqueforti, acquatinta, litografia).
Nei dintorni, il “bel suolo” di Provenza
Poi si può tornare al lusso. Quello della collina, che ospita le ville dei ricchi e dei potenti, costruite da metà Ottocento a inizio Novecento. Sulla Croix des Gardes sorgono le “ville britanniche”, vale a dire quelle degli scopritori del fascino di Cannes: Villa Eléonore (Lord Brougham, il primo a venire qui, 1834) Villa Victoria, Villa Rothschild (oggi mediateca). Sulla Californie, subito dopo la chiesa ortodossa dalla cupola azzurra e oro, si trovano la “villa russa” Kazbeck, poi la Villa Californie (Pablo Picasso e il suo “periodo Californie”) Villa Soligny (chiosco a vetrate) Castello Scott (colori scozzesi) Villa Lotus (stile normanno) Château de Thorenc (ha ospitato Churchill e l’imperatore d’Indocina) Villa Domergue (dell’omonimo pittore). Quest’ultima (ex Villa Fiesole, 1934) è particolare perché studiata dal pittore nei minimi dettagli, mentre la moglie, artista anche lei, si è occupata dei giardini a terrazza, con vasche e cascate.