Il Galata museo del mare di Genova ospita dal 20 maggio la mostra di documenti e reperti nautici dedicata a Cristoforo Colombo. “500 anni fa nel Mediteranneo. Viaggi per mare e commercio ai tempi della scoperta” è il titolo dell’esposizione aperta nell’ambito delle Celebrazioni per il quinto centenario della morte di Colombo. In mostra, testimonianze provenienti da diverse istituzioni liguri, dagli archivi di Stato della città alle collezioni museali, per la maggior parte risalenti al Quattrocento e al Cinquecento.
“Abbiamo voluto costruire un grande affresco della città di Genova nel secolo che vide la scoperta del continente americano”, spiega Pierangelo Campodonico, curatore della mostra insieme a Gian Piero Martino. L’obiettivo, mostrare che, accanto alla figura di Cristoforo Colombo, c’era un’intera comunità votata alla navigazione. “Colombo era figlio di un’epoca, di una cultura della marineria sviluppatissima, di una Genova che già allora contava centomila abitanti, e aveva un mondo mercantile attivo, un’economia quasi agli albori del capitalismo”, continua Campodonico.
Fra i documenti più interessanti, figurano ceramiche, carte nautiche, monete, esempi delle cosiddette “partite di conto”, l’equivalente di allora nei nostri assegni, e rarissimi incunaboli, i libri a stampa del periodo immediatamente successivo all’invenzione dei caratteri mobili.
Per la nautica, da segnalare è la ricostruzione del leudo del mercante di Varazze, una tipica imbarcazione d’epoca, che fu ritrovato in mare dai ricercatori alla fine degli anni Ottanta e che, secondo gli studi conclusi, stava percorrendo la rotta tra Varazze e Genova. Sul leudo sono state ritrovate diverse centinaia di reperti alcuni dei quali, circa 350, sono visibili in mostra: si tratta di vasellame e accessori per la vita in barca, che, per la mostra, sono stati collocati per la maggior parte all’interno del leudo.
Le carte nautiche, risalenti al XIV e XVI secolo, “sono uguali a quelle che doveva aver utilizzato Colombo per i suoi viaggi”, continua Campodonico, mentre all’esploratore è destinata una sezione a parte: con tre documenti autografi, il ritratto ad opera di Ridolfo del Ghirlandaio, ricostruzioni ottocentesche delle caravelle Nina, Pinta e una Santa Maria di ben otto metri.
Non mancano gli apparati multimediali: “di alcuni libri e documenti, è possibile leggere per intero il contenuto tramite la voce narrante del sistema informatico” dice Campodonico. Monitor in grande formato proiettano le immagini del lavoro subacqueo di recuperto del leudo mentre nel laboratorio di restauro archeologico vengono mostrate le tecnologie utilizzate nell’indagine storica.
Il museo del mare, aperto da luglio 2004, “ha avuto sin dall’inizio un’attenzione particolare i criteri innovativi sugli allestimenti museali”, aggiunge Campodonico, che è anche direttore del Muma, istituzioni musei del mare e della navigazione, e dello stesso Galata. Quattro piani, 12 mila metri quadri di superficie ospitano al museo del mare l’esposizione permanente di 1500 pezzi, “per mostrare come è cambiato nei secoli il modo di navigare dei genovesi”, conclude Campodonico.
La mostra, prevista sino al 15 ottobre nella sala delle Esposizioni del museo, è promossa dal comitato nazionale delle celebrazioni per il quinto centenario della morte di Colombo, dalla soprintendenza ai Beni Archeologici di Regione e Comune, dal Muma, dall’assessorato regionale alla Cultura e dalla direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici.
“Cristoforo Colombo: 500 anni fa nel Mediterraneo”
Sala delle Esposizioni, Galata museo del mare.
Orari: da martedì a venerdì 10-19. Per informazioni: 010 2345655