Lunga vita alla tartaruga italiana
In primo luogo la cosiddetta testuggine comune italiana (Testudo hermanni hermanni) che il centro si occupa di salvare promuovendo anche numerose attività didattiche per sensibilizzare i giovani.
Qualche curiosità sul più antico vertebrato terrestre giunto fino a noi? Risponde la direttrice belga che si è ritirata con la famiglia al completo in questo amatissimo rifugio, dal momento della sua apertura sette anni fa: “L’età della tartaruga si deduce, come per gli alberi dal tronco, dalle strisce di accrescimento sul carapace, ciascuna delle quali corrisponde circa a un anno di vita.” E continua: “Il maschio, sempre più piccolo della femmina, non è affatto lento come si crede, lo si osserva quando insegue la femmina riluttante durante l’accoppiamento, che è assai difficile e impone al maschio diversi tentativi prima di riuscirvi”. Parlerebbe per ore la professoressa Vandepitte delle “sue” tartarughe ma vuole ancora mostrarci, al termine del percorso, la grande voliera estesa come un campo da calcio e alta fino a venticinque metri dove abita una colonia di cicogne bianche. “Sono molto legate al nido, le coppie possono vivere insieme per anni, lavorano fianco a fianco, fanno tutto in comune e il maschio rivolge un saluto cerimoniale alla femmina ogni volta che la incontra al nido. Non sanno cantare; per comunicare battono il becco, in un certo modo si avvisano della distribuzione del cibo, in un’altra maniera danno l’allarme in caso di pericolo.”
Informazioni turistiche
Ufficio informazioni dell’Agenzia per il Turismo della Maremma
Via Todini 3/5, Massa Marittima
tel. 0566 902756
www.lamaremma.info
info@lamaremma.info
Museo della Miniera
Orario
di visita: da aprile a ottobre, visite guidate martedì-domenica dalle
ore 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30, ogni trenta minuti.
Museo di arte e storia delle Miniere
Orario di visita: da aprile a ottobre, visite guidate martedì-domenica dalle ore 15 alle 17.30, ogni trenta minuti.
Ristorante Le mura
Via N. Parenti 7, tel. 0566 940055.
Defilato
(rispetto alla piazza accentratrice) ma sempre affollato (opportuna la
prenotazione). Sarà per la bella vista sui colli o per le grandi
porzioni che fanno da piatto unico: dai crostini all’olio e pomodoro
fresco, alla salsiccia, allo stracchino, ai funghi, alla mozzarella e
acciughe, ai tortelli maremmani; dalle pappardelle con sugo di
cinghiale fatte a mano al cinghiale, alle ottime pizze giganti.
Innaffiati da un Monteregio di Massa Marittima, uno degli otto Doc
della provincia di Grosseto, coltivato sulle colline intorno.