La crisi del turismo italiano mostra cenni di miglioramento per il 2006. Voci di albergatori e agenzie di viaggio a parte, gli ultimi dati rilasciati dalle ricerche di settore sembrano attestare alcuni segnali positivi. Secondo l’Osservatorio sul turismo italiano condotto da Renato Mannheimer per ExpoCts, l’ente che cura la Bit, Borsa Internazionale del Turismo, il 2006 vede di nuovo l’Italia come destinazione ricorrente per i tedeschi, che negli anni scorsi avevano mostrato la preferenza per altre mete europee. Già nei primi mesi dell’anno, tra gennaio e febbraio, le percentuali più alte delle prenotazioni dalla Germania erano infatti riservate a località italiane. La stessa fonte ricorda che gli italiani che scelgono vacanze “in patria” sono il 46 per cento: chi va all’estero è invece un 11 per cento, mentre il totale di chi si concede qualche giorno di riposo è il 60 per cento del campione degli intervistati.
L’Osservatorio Turistico-Alberghiero di Federalberghi, l’associazione degli albergatori, saluta i primi sei mesi del 2006 con grande entusiasmo parlando di cifre record per il settore. Da gennaio ad aprile, i pernottamenti negli hotel nazionali sono stati circa 104 milioni, il 2 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2005. Per 56,5 milioni si tratta di turisti italiani, il 2,5 per cento in più dell’anno scorso, 47,5 soggiorni erano invece di viaggiatori stranieri con un margine di aumento del + 1 per cento. Basterà? Federalberghi aggiunge che, stando al primo quadrimestre dell’ufficio italiano Cambi, da gennaio ad aprile è stato registrato un +25,5% nel saldo valutario tra entrate ed uscite per motivi turistici. “Valuta pregiata”, ha commentato Bernabò Bocca, presidente della Federalberghi-Confturismo, “che solo una grande attività imprenditoriale quale il turismo, può continuare a produrre, mantenendo ed incrementando i suoi 2 milioni di occupati e contribuendo per oltre il 12 per cento del prodotto interno lordo”.
Isnart, Istituto nazionale ricerche turistiche, ha rilevato che, per le strutture ricettive di Sardegna e Sicilia, il mese di giugno vede una percentuale di prenotazioni di circa la metà delle camere: 49,8 per cento in Sardegna, 53 per cento in Sicilia, mentre per luglio il dato è del 45 per cento. Per agosto si contano, ad oggi, il 55, 2 per cento di prenotazioni in Sardegna, il 48,2 per cento in Sicilia, il 49 per cento in Puglia.
L’Osservatorio di Volagratis, portale di viaggi e motore di ricerca per i voli low cost, gestito da quest’anno in collaborazione con Isnart, rileva anche che sono in continua crescita i viaggi prenotati con compagnie aeree a basso costo. Nel 2005 la quota di mercato del comparto più economico dei viaggi in aereo è stata del 15,5 per cento, con un incremento del 20 per cento rispetto al 2004. “Nei prossimi anni”, afferma Fabio Cannavale, che cura l’Osservatorio Volagratis.it, “assisteremo sempre più ad una convergenza tra low cost e compagnie tradizionali. Le prime hanno dimostrato una maggiore capacità di gestione e commercializzazione, una migliore efficienza e tariffe più basse. E, come in qualsiasi settore, chi è più efficiente impone la strada agli altri”. I viaggiatori che scelgono questa formula rispecchiano per lo più il profilo emergente del turista di questi ultimi anni: tende a vaggiare spesso, ma per periodi brevi, e, per sfruttare al meglio le possibilità di risparmio sui voli e soggiorni, sempre di più prenota con un certo anticipo.