Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Mantova, dalla Camera degli Sposi alla scultura di S.Eufemia

La città che diede sepoltura a Mantegna ospita una serie di esposizioni a palazzo Te, alla Casa dell’artista, a palazzo Ducale

Mantegna, Camera degli Sposi
Mantegna, Camera degli Sposi

Non fu la città natale a dare sepoltura ad Andrea Mantegna nel 1506. Bensì la terra dove più a lungo visse e operò. Fu Mantova, infatti, a dargli l’ultimo saluto. Sotto la corte dei Gonzaga a partire dal 1460 il dinamico ed eclettico artista proliferò realizzando numerosi lavori e venne in contatto probabilmente con Leon Battista Alberti, uno dei più influenti maestri dell’epoca. Proprio per la lunga permanenza di Mantegna a Mantova, in occasione del cinquecentenario della sua morte, in mostra a palazzo Te si è cercato di portare il maggior numero di opere e si è voluto mostrare come l’arte del genio patavino abbia lasciato traccia nella città e nella storia della pittura.
Per questo, nel centinaio di opere in esposizione vi sono anche quelle di Lorenzo Costa, Nicolò da Verona, Francesco e Girolamo Monsignori, Lorenzo Leonbruno, Bernardino Parentino, Gian Francesco Caroto, Girolamo da Treviso il Giovane, Gian Francesco Tura e Francesco Verla. 

Mantegna, Sacrificio di Isacco
Mantegna, Sacrificio di Isacco

L’esposizione prosegue a palazzo San Sebastiano dove sono esposti alcuni dipinti di artisti mantegneschi e la mostra “Placchette e rilievi in bronzo dell’età di Mantegna”. L’itinerario prosegue prima nella Casa del Mantegna, che propone la mostra “Leon Battista Alberti e l’architettura”, poi a castello San Giorgio a palazzo Ducale. Qui al piano nobile si trova la splendida “Camera degli Sposi” dove, attraverso un’audace prospettiva, il soffitto apre a un cielo dipinto da cui, affacciati ad una balconata, ci guardano putti e cortigiani. Si incontrano poi l’intero corpus di documenti autografi del maestro e alcuni manoscritti di lettura e di culto appartenenti alla biblioteca dei Gonzaga.
Palazzo Ducale è anche la sede che ospita la mostra voluta da Vittorio Sgarbi “La scultura al tempo di Mantegna dal classicismo al naturalismo”. È qui per la prima volta esposta la scultura di S. Eufemia, proveniente dalla Cattedrale di Irsina in Basilicata, attribuita all’artista e ispirata alla sua visione classica. L’insieme di queste esposizioni, che rendono omaggio alle differenti arti, sono state pensate e organizzate per uno scopo preciso: Mantegna è un pittore. Ma non solo. Attraverso la pittura e il disegno, diviene maestro anche in scultura e architettura. Si conclude così, nell’antica Mantova di Virgilio, la terza tappa del percorso artistico di Andrea Mantegna.

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Mantegna a Mantova 1460-1506. Palazzo Te, Fruttiere. Da lunedì a venerdì 9-19; sabato e domenica 8.30-19.30. Call center 199 199 111

Per informazioni: http://www.andreamantegna2006.it

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