Mercoledì 15 Maggio 2024 - Anno XXII

Nel mar Rosso per studiare i coralli

Monitorare i fondali marini di Sharm el Sheikh per tutelare l’ecosistema: il progetto Ste, dell’università di Bologna, ingaggia anche i turisti-sub

Foto: Gianni Neto
Foto: Gianni Neto

È partito il nuovo progetto di monitoraggio dei fondali marini del mar Rosso. La novità? Potete prenderne parte tutti, purché siate turisti subacquei. Potrete farvi coinvolgere nella raccolta di dati sulla biodiversità marina di quelle acque completando il questionario scientifico, dopo di che potrete partecipare al concorso di fotografia appositamente indetto. In premio vi è un viaggio comprensivo di volo e soggiorno oltre ad un pacchetto da 10 immersioni.
L’attenzione per fondali marini del mar Rosso nasce dall’incremento del flusso turistico nell’area a partire dalla fine degli anni Settanta, cresciuto al punto da rendere oggi il turismo una componente essenziale nell’economia della regione, ma soprattutto da alterare l’equilibrio dei fondali. “I danni principali – spiega Stefano Goffredo, ricercatore del  Marine & freshwater science group del dipartimento di Biologia evoluzionistica sperimentale dell’Alma Mater Studiorum dell’università di Bologna –  sono soprattutto nella parte orientale della penisola del Sinai e sono causati dalle costruzioni in cemento degli alberghi che con i loro sedimenti uccidono i coralli, soffocandoli, e dagli stessi snorkeristi e sub ricreativi, perché li rompono con le pinne”.
Un problema consistente, considerato che occorrono decine e decine di anni perché i coralli crescano e la scogliera torni nuovamente in buona salute.

Stefano Goffredo
Stefano Goffredo

La costa del Sinai meridionale presso Sharm el Sheikh, inoltre, è tra le mete più popolari e sono soprattutto i subacquei ricreativi, attratti dalle barriere coralline del parco nazionale di Ras Mohamed, i più numerosi.
Proprio perché il turismo rappresenta una fonte economica importante, per farlo continuare a crescere, è interesse di tutti preservare la conservazione dei reef, le scogliere coralline. Infatti, il ministero egiziano del Turismo, consapevole che la crescita del turismo, se coordinata in modo sostenibile, potrebbe non rappresentare una minaccia per questi ecosistemi, ha supportato e sostenuto anche economicamente il progetto Ste. Che porta con sé anche una missione educativa: infatti, spiega il ricercatore “un briefing pre-immersione sulla delicata natura dell’ecosistema corallino e sulle tecniche di galleggiamento in immersione può migliorare il comportamento dei turisti subacquei riducendo del 93 per cento l’impatto sul reef”.
Per questo i ricercatori Stefano Goffredo, Corrado Piccinetti, Francesco Zaccanti, del  Marine & Freshwater Science Group, vogliono coinvolgere nel monitoraggio i turisti sub.
Sul sito www.STEproject.org sono disponibili le informazioni sul progetto, i partner che lo supportano, i diving center e le strutture turistiche che aderiscono e le iniziative ad esso correlate.

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www.marinesciencegroup.org
www.STEproject.org

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