Atleti internazionali per la Maratona
Questa “disciplina” merita una spiegazione: si tratta di una slitta a telaio leggero e due pattini, con un “manubrio” per appoggiare le mani e una barra posteriore per poggiare i piedi. La spinta viene da uno dei due piedi che, calzando scarpe chiodate, fa presa sul ghiaccio. La gara in questione è sui cento chilometri e richiede un gran dispendio di energie, come si può facilmente immaginare.
Volendo, si può partecipare, cercare la propria sfida: ci sono competizioni amatoriali su dodici chilometri e mezzo, o più ridotte per bambini. L’Ice Marathon non è solo la gara che lo Skating Club di Kuopio, fondato nel 1900, organizza, ma una festa completa, con un’atmosfera “elettrizzante”. Con la presenza di atleti nordici, canadesi, americani, russi, estoni, olandesi, il clima è quello delle gare internazionali, della festa, sulle piste e in città. E della festa fa parte l’Arctic Ice Show, uno spettacolo sul ghiaccio di grande fascino, luci e musica, con i bambini e ragazzi locali a pattinare e volteggiare. Pensate al freddo, al “fumo” che esce dalle bocche, alle coppe di vino caldo (o di succo di mirtilli caldo) alle luci dei laser, che “rompono” la compostezza del cielo artico. A volte confondendosi con le aurore boreali.
Kuopio e dintorni: non solo neve
A parte le gare e i tour in pattini, la città può offrire almeno due altri “must”.
La Torre di osservazione di Puijo (1963), sulla collina omonima, settantacinque metri di altezza. È come stare su una mongolfiera, che consente di spaziare a 360° e per chilometri: il paesaggio invernale è un po’ difficile da decifrare, tuttavia l’intricata trama lacustre (azzurrina) e le lingue di terra (verde scuro e bianche) permettono di ricomporre il puzzle. Ai piedi della torre, la cittadina, con le vie che convergono verso il porto e con i battelli immobili al porto. Aperta fino alle 23, la torre è illuminata con colori cangianti e ospita un ristorante girevole dalle notevoli possibilità, piatti “modern finish”, come salmerino in padella con sformato di patate, cipolle e panna acida, uova di salmone salate.
La seconda cosa da non mancare è il Museo della Chiesa Ortodossa (Karjalankatu 1). È il più importante del genere fuori dalla Russia, con magnifiche collezioni di arte religiosa ortodossa a partire dal X secolo. Icone, suppellettili e paramenti, provenienti in gran parte dai monasteri (Valamo, Konevitsa, Petsamo) e dalle chiese (Vyborg, Käkisalmi) della Carelia e della Lapponia occupate dall’URSS dopo la seconda guerra mondiale. Icone e paramenti di Valamo e l’icona ricamata di Nostra Signora di Konevitsa (1551) sono forse i pezzi migliori.
Poi non resta che cedere alle tradizioni, senza timore. Come? Facendo finta che il freddo “non esista”. Basta andare al villaggio Jätkänkämppä, case di tronchi di legno a bordo lago, entrare nella grande sauna e scaldarsi; poi uscire sul molo di legno e calarsi nel buco nel ghiaccio per alcuni secondi e quindi tornare al tepore interno.
Il freddo è esorcizzato, pelle e circolazione sanguigna stanno meglio. Terminato il salutare trattamento, il villaggio offre le fisarmoniche e le canzoni tradizionali, la birra e una cucina generosa, per una serata che ricorderete con piacere, “à la mode de Carélie”.