Preservando oggetti del mondo contadino pre-industriale e artigianale
che stava scomparendo, e raccogliendo le testimonianze ad essi legate,
Guatelli è riuscito a custodire antichi saperi e modi di vivere fino a
quel momento affidati soltanto alla trasmissione orale. Intensa infatti
è stata anche la sua attività di scrittura. Basti pensare che per 60
anni ha ininterrottamente scritto un diario. Si immagini, allora, il
suo dolore quando nel 1996 scoppiò un incendio e bruciarono nella
“stanza delle valigie” i diari, le lettere e i libri che aveva scritto.
Ma niente lo ha fermato, per Guatelli si trattava di un’attività
inarrestabile: “Non bisogna fermarsi mai – diceva – perché la gente
seguita ad essere importante…Io vorrei un museo dell’estremo ieri e
dell’estremo domani”. Per questo, dopo la sua scomparsa nel settembre
del 2000, la Fondazione e l’Associazione degli Amici di Ettore
Guatelli, hanno deciso di mantenere in vita lo spirito di questa
operazione culturale facendo sì che gli oggetti del museo siano ancora
capaci di raccontare “l’incessante ripetersi di tante storie
quotidiane”.
Museo Ettore Guatelli
Via Nazionale, 130 – 43046 Ozzano Taro (Collecchio. Parma)
Info: tel 0521 333601 – info@museoguatelli.it – web: www.museoguatelli.it
Orari: da martedì a venerdì: solo su prenotazione – Sabato:15.00/18.00 – Domenica e festivi: 10.00/12.00 – 15.00/18.00
5 euro ingresso con visita guidata, 4 ridotto, 3 studenti
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