Percorsi 25 mila chilometri da Lisbona a Pechino in 212 giorni. Diciannove paesi attraversati, di cui nove in Europa e dieci in Asia. “Tutto ebbe inizio sul finire dell’estate del 1997” con queste parole l’autore, Paolo Brovelli, ci introduce al racconto di un viaggio insolito, attraverso il continente euroasiatico a bordo di un mezzo altrettanto insolito, un motocarro Ape.
Il 30 aprile 1998 il viaggio prende il via dalla Torre di Belém “sulle ali di un Ape” e termina il 28 novembre a Pechino. Ci si avvia cosi a ripercorre la Via della Seta con gli occhi di un uomo di fine millennio, aperto verso gli altri, curioso di confronti e di verifiche.
La fine del ventesimo secolo aveva ridato grandi speranze. Nell’ottobre del 1989 è caduto il Muro di Berlino. I tedeschi tornano ad essere un solo popolo. Est e Ovest si incontrano senza fili spinati. La Guerra Fredda è stata archiviata. Per molti comincia una nuova era, il tempo della speranza, per tutti il cambiamento. Il mondo sembrava essersi trasformato in un grande villaggio globale. Il sogno, però, di questa grande Agorà si infrange l’11 settembre 2001 con il crollo delle torri gemelle del World Trade Center.
“Sulle ali di un Ape” accompagna il lettore nella descrizione al ritmo lento del piccolo motocarro. Un ritmo che consente di attraversare e vedere luoghi lontani dove il tempo si è fermato ma tutto è in evoluzione. Una cronaca dettagliata del viaggio e delle persone, gli amici che di chilometro in chilometro riempiono la storia con le loro vite, i loro pensieri, i loro racconti. “…tutto è sorpresa… in un itinerario tanto lungo e complesso. Di città in città, da un paesaggio all’altro, tra poveri, ricchi, intellettuali, reietti ci muoviamo spontanei e liberi. Semplici ci adattiamo a questa persona o a quella tribù, al cibo e al clima…”.
L’inusuale mezzo, in qualche caso, si è rivelato prezioso quasi come un lasciapassare. “Esploriamo le grigie periferie georgiane insieme al giovane Miša, fumiamo l’oppio con Ahmet, ascoltiamo i racconti di nomadi turkmeni sotto il pergolato di Amen; e poi in Iran, i giorni passati con Ramin a Teheran, Abu e la sua Samarcanda… tanti nomi e tanti volti in una sequenza continua come in un film.
Mille viaggi in un’avventura coinvolgente. Davanti agli occhi di Paolo Brovelli e del suo amico e compagno di avventura Giorgio Martino prendono forma alcune delle regioni più affascinanti della terra: i deserti misteriosi dell’Asia centrale; i valichi impervi dell’Himalaya; i vicoli di Istanbul; le maestose madrase di Samarcanda; e ancora Persepoli, Buhara, il deserto del Gobi…