Il Top delle Isole nel Mondoautori vari, introduzione di William Gray, editore Istituto Geografico De Agostini, formato cm. 27×30,5, pagine 160, € 29,00.
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autori vari, introduzione di William Gray, editore Istituto Geografico De Agostini, formato cm. 27×30,5, pagine 160, € 29,00.
Avere tra le mani e sfogliare un volume di grande formato che raccoglie 28 isole tra le più belle del mondo è affascinante. Foto che catturano e poi il testo che descrive pregi, meraviglie, dettagli e storia in modo chiaro, essenziale. Questi luoghi, le isole, da sempre nell’immaginario collettivo evocano un sogno ad occhi aperti. Poco importa che si tratti di palme lussureggianti stagliate contro il cielo azzurro dei tropici o di rarefatte atmosfere degli arcipelaghi nordici, di culture e culle di antiche civiltà come per quelle poste nel Mediterraneo oppure di regni incontaminati della Natura.
“Il Top delle Isole nel Mondo”, edito in Italia da De Agostini, è un viaggio alla scoperta di quanto di più bello e meraviglioso c’è sulla Terra. Isole scelte in particolare per l’unicità dell’ambiente naturale e per l’importanza della loro cultura. Pagina dopo pagina è un rincorrersi di emozioni.
Le isole, però, come scrive William Gray nella introduzione al libro, non sono posti facili. “Storia, cultura, paesaggio, natura vi si mescolano in modo ogni volta unico”… e ancora: “Cosa mi piace di un’isola? Il modo in cui vi si è condotti a scoprire un mondo di sottili, singolari dettagli….”
Le 28 isole descritte nel libro sono una sapiente miscela di incanto tropicale e atmosfere nordiche. Suddivise in quattro grandi aree. Quindici appartengono all’Europa e al Mediterraneo, quattro tra l’Africa e l’Oceano Indiano, quattro tra l’Asia e l’Oceano Pacifico, cinque dislocate dai Caraibi agli oceani. Si passa così dalle suggestioni tirreniche di Capri e della Sardegna a Bora Bora, paradiso del Pacifico; dal fascino caraibico di Grenada all’atmosfera rilassata di Bali; dalle acque turchesi e dalle foreste tropicali di Mauritius ai miti e credenze dei villaggi polinesiani dell’arcipelago delle Figi.
Oggi di isole da scoprire non ce ne sono più. Su ogni lembo di terra e di mare sono piantate le bandierine: tutte le carte sono state disegnate. Eppure le isole restano nella fantasia di ognuno di noi enigmatiche e tentatrici. Quando arriviamo su una di esse, non importa se ultimi, sentiamo scatenarsi in noi l’istinto del pioniere o dell’esploratore. Ci sentiamo un po’ come i polinesiani che andavano alla scoperta delle altre isole nell’immensità dell’Oceano o come i mercanti arabi, e per noi italiani ed europei come Colombo o Magellano. La ragione che oggi spinge ad andare sulle isole non è per la natura selvaggia, la storia o la cultura di quei luoghi, forse, più semplicemente per il sottile piacere di essere lontani, “altrove”.
