Tornano a casa i capolavori etruschi che, creati nella città di Volterra, sono stati nel tempo trasferiti in altre realtà museali europee e italiane. Allestita nella suggestiva cornice di Palazzo dei Piori, il più antico palazzo pubblico della Toscana, la mostra “Etruschi di Volterra. Capolavori da grandi musei europei“ è un’eccellente occasione per chi vuole ammirare i capolavori dell’arte etrusca e allo stesso tempo conoscere un territorio ricco di stimoli, storia e tradizione.
La mostra vede per la prima vota insieme i reperti conservati nei maggiori musei europei e le eccezionali scoperte archeologiche rinvenute negli ultimi venti anni nel volterrano. “Volterra – spiega Gabriele Cateni, direttore del Museo Etrusco Guarnacci – è stato uno dei primi luoghi in Italia dove sono avvenute sistematiche ricerche archeologiche dal XVIII secolo in poi. Allo stesso tempo il patrimonio emerso dagli scavi è stato disperso nei principali musei nazionali ed esteri, che lo hanno acquistato tramite il commercio antiquario”.
Fanno così ritorno a Volterra opere prestigiose conservate al Louvre, nei musei di Berlino, al Museo del Vaticano, nei musei romani di Villa Giulia e di Villa Albani e nel Museo Archeologico di Firenze. Tra queste la tomba eneolitica di Montebradoni, l’intera necropoli della Guerruccia, la stipe di Casa Bianca, la stipe di Bibbona e la famosa testa Lorenzini, che prende il nome dalla famiglia che è proprietaria della scultura. Si tratta di una testa di statua etrusca, il più antico rinvenimento realizzato con marmo apuano databile agli inizi del V secolo a.C., raffigurante probabilmente Apollo o un’altra divinità. Il fatto che la si ritenga un’opera di artefice etrusco, piuttosto che un originale greco, è indicato da una serie di dettagli, quali la massiccia compattezza del vuoto, la particolare e complessa acconciatura dei capelli e la resa a rilievo delle sopracciglia.
Informazioni al sito: www.etruschi –volterra.net
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