Ferie scaglionate, “entrate” assicurate
L’estate scorsa (nonostante i soliti disagi) dello scaglionamento delle ferie non se ne è nemmeno parlato. Nonostante l’immensa importanza in materia economica, sindacale, sociale (minor traffico stradale, costi ecc. ecc) di scaglionare le ferie (almeno provarci) non interessa proprio a nessuno. E così la vita nel Belpaese scade a livelli da Terzo Mondo (vedi a Milano le solite polemiche sulla chiusura di uffici, ospedali e negozi) laddove si segnala che anche i Tedeschi, gli Inglesi, i Francesi vanno in vacanza, ma “spalmano” nei tre mesi estivi le date del tempo libero.
Ecco pertanto che in agosto città come Francoforte, Londra, Parigi non sono città fantasma, deserte; un po’ di vita resta (e il turista non si sente una naufrago su un’isola sperduta). Quanto all’importanza economica dello scaglionamento delle ferie (ma i sindacati se ne fregano di quisquilie legate ai soldi dei lavoratori, e quanto segue dimostra che non si parla di spiccioli) ecco una prova (documentabile presso qualsiasi agenzia-viaggi).
Agosto, prezzi alle stelle
Fino a tutto luglio si poteva trovare posto su un volo di linea Milano- Malaga per 130 euro. Il 3 agosto identico posto per la partenza del 9 agosto costava 409 euro, 279 euro di più (ovvio, vista l’enorme domanda concentrata in pochissimi giorni le compagnie aeree mica sono sceme).
Il tutto si riferisce a un capofamiglia (quattro persone) la cui azienda ha canonicamente chiuso bottega alle solite date (quest’anno 4-25 agosto) entro le quali il pover uomo si ritrova obbligato a partire.
Morale: impossibilitato a spendere 1116 euro “in più” per una normale vacanza agostana (che appunto in luglio sarebbe costata 1116 euro in meno) l’impiegato se n’è rimasto a casa (ma ci sono tanti altri “lavoratori” che questi soldi li spendono).
Treni: una storia (infinita) di sconfitte
I treni “vanno più lenti di vent’anni fa” (vedi gli “Intercity” di Trenitalia ex FFSS, di cui alla denuncia del Corriere della Sera).
In compenso le tariffe (anche in rapporto all’inflazione) sono aumentate e chi fa correre (si fa per dire) questi treni invece di “farli correre di più” pensa solo a cambiare nomi (e a lasciare che il materiale diventi decrepito). Cosa pensa un turista di un Paese che (appetto ai suoi concorrenti che hanno migliorato i trasporti) peggiora i suoi servizi pubblici invece di migliorarli?